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al testo di Emilia Filocamo
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Vorrei essere stata prima. Poi mi correggo e dico che prima vorrebbe essere forse adesso consumata, una festa a cui smorzano le luci e succhiano l'elio dai palloncini superstiti con punture senza garbo. Allora vorrei essere stata sempre. Ma il sempre è dei sognatori: il mare non resta uguale ed increspa all'improvviso con la furia dei bambini quando inciampano in un capriccio. Allora vorrei essere dove sono, in questo tempo. Ma poi devo sgomitare per capire quante cose ci sono state e quante ne verranno. Così mi rannicchio, ho un angolo che è mio, largo quanto un orto senza pretese, una cuccia, una pensilina di riparo. E là sopra, sotto e dentro sono passato, presente ed un giorno che ancora non sai come accadrà. |
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