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al testo di Giuliana Campisi
Una preghiera
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Sulle mie ossa stanche,
dove poggiano rigidi inverni
vibra un canto silenzioso,
una tacita richiesta tra le labbra
che s'alza lieve come un fil di fumo
verso un soffitto aperto verso il cielo.
Non sara' l'inferno e neanche il paradiso
che accogliera' nella sua casa
questa mia preghiera
- il fuoco e' dentro me e la luna puo' aspettare -
sara' forse una stella
o un viandante solitario
o forse ancora un vento di speranza,
che ancora sopravvive
in questa terra derelitta.
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Alberto Becca
- 17/11/2016 05:28:00
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Il mio augurio è che il venbto della speranza soffi sempre piu forte, scirocco o maestrale, che sia una bora, un turbine impetuoso che spazza via le brutture e le ingiustizie che popolano questa "terra derelitta" e che porta con se buoni propositi, forza e coraggio per affrontare serenamente quel vortice terrificante che spesso risulta essere la vita
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