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Dietro la porta socchiusa

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Sentivo al di là della porta socchiusa

Cantare gli usignoli e chiacchierare l’acqua

Con la luce. Ma non andai. Mi dissero di qua

Che il demonio sceglie bisbigli e sussurri

Per sedurre. Così, non lasciandomi tentare,

Ho perduto la gioia profonda che alla cima conduce.

La saggezza indossata era una veste grigia

Che stringe il cuore e la mente illimitata.



Oh, se potessi, ora, avere le gote vellutate,

Se il tocco della mia mano fosse più delicato

Di un fiore di mandorlo bianco a primavera,

Arruffata, a piedi scalzi, piena di notte, la bocca

Avida d’amore, andrei là e non avrei paura.

La vita e la morte sono due care amiche:

Nessuna delle due si giudica. Ora guardo

Nelle molte gocce che pendono dai rami

Come specchi i miei molti volti antichi.

Se le scrollo, resta l’ultimo e mi vergogno.



Oh, Amore, passando, abbi pietà di me,

Ammira solo la mia infinita nostalgia,

Chinati un poco sul mio corpo, sussurrami

Nell’orecchio quella parola che tutti

Mi hanno detto, ma dietro la porta socchiusa.

 Fiammetta - 07/06/2010 19:59:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta » ]

E’ la prima volta che visito i tuoi versi e ne traggo una piacevolissima sensazione di poesia vissuta che ha pagato un alto prezzo all’esistenza.

 Maria Musik - 26/04/2010 14:46:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Con quanta serenità, dolcezza, chiara poesia descrivi uno "status", un sentire che scatenano un’irrefrenabile empatia. Con quando dolore/amore mi riconosco nel tuo raccontarti.
Grazie per questi tuoi versi schietti e coraggiosi.
Mi unisco alla tua invocazione: che "Amore, passando, abbi pietà di Te... di noi!"

 Guglielmo Peralta - 26/04/2010 11:07:00 [ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]

Sì, cara Franca. Vita e morte sono amiche. E, aggiungo, inseparabili. La morte rende possibile la vita, questa vita, che altrimenti sarebbe immortale, e quindi un’altra vita: quell’altra che ci è promessa e della quale solo la Poesia ci consente di intra-vedere il volto rendendocela veramente amica, "familiare". Quella porta tu l’hai spalancata - ne sono convinto - nell’istante in cui hai sentito "cantare gli usignoli e chiacchierare l’acqua con la luce" (versi davvero stupendi). Grazie per il tuo "commento".

 Guido Martini - 23/04/2010 11:05:00 [ leggi altri commenti di Guido Martini » ]

Cara Franca, questa, come tutte le altre tue poesie, è un frutto che si gusta adagio come fosse una vellutata pesca, ma fatta a strati che uno dopo l’altro si rivelano, si scoprono e si gustano di quel dolce-amaro dell’amore, di quello con la A grande che sa parlare al cuore e di cui nello scrivere conosci bene l’arte sublime di rilasciarlo lentamente.

 Loredana Savelli - 18/04/2010 21:03:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Ora guardo

Nelle molte gocce che pendono dai rami

Come specchi i miei molti volti antichi.

Se le scrollo, resta l’ultimo e mi vergogno.

Versi sinceri, coraggiosi. Di sicuro la vita ci mette davanti a molte altre porte socchiuse e sono certa che anche tu, dopo la prima che non hai osato varcare, le altre le hai spalancate!

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