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al testo di Franca Alaimo
Dietro la porta socchiusa
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Sentivo al di là della porta socchiusa
Cantare gli usignoli e chiacchierare l’acqua
Con la luce. Ma non andai. Mi dissero di qua
Che il demonio sceglie bisbigli e sussurri
Per sedurre. Così, non lasciandomi tentare,
Ho perduto la gioia profonda che alla cima conduce.
La saggezza indossata era una veste grigia
Che stringe il cuore e la mente illimitata.
Oh, se potessi, ora, avere le gote vellutate,
Se il tocco della mia mano fosse più delicato
Di un fiore di mandorlo bianco a primavera,
Arruffata, a piedi scalzi, piena di notte, la bocca
Avida d’amore, andrei là e non avrei paura.
La vita e la morte sono due care amiche:
Nessuna delle due si giudica. Ora guardo
Nelle molte gocce che pendono dai rami
Come specchi i miei molti volti antichi.
Se le scrollo, resta l’ultimo e mi vergogno.
Oh, Amore, passando, abbi pietà di me,
Ammira solo la mia infinita nostalgia,
Chinati un poco sul mio corpo, sussurrami
Nell’orecchio quella parola che tutti
Mi hanno detto, ma dietro la porta socchiusa.
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Fiammetta
- 07/06/2010 19:59:00
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E la prima volta che visito i tuoi versi e ne traggo una piacevolissima sensazione di poesia vissuta che ha pagato un alto prezzo allesistenza.
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Maria Musik
- 26/04/2010 14:46:00
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Con quanta serenità, dolcezza, chiara poesia descrivi uno "status", un sentire che scatenano unirrefrenabile empatia. Con quando dolore/amore mi riconosco nel tuo raccontarti. Grazie per questi tuoi versi schietti e coraggiosi. Mi unisco alla tua invocazione: che "Amore, passando, abbi pietà di Te... di noi!"
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Guglielmo Peralta
- 26/04/2010 11:07:00
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Sì, cara Franca. Vita e morte sono amiche. E, aggiungo, inseparabili. La morte rende possibile la vita, questa vita, che altrimenti sarebbe immortale, e quindi unaltra vita: quellaltra che ci è promessa e della quale solo la Poesia ci consente di intra-vedere il volto rendendocela veramente amica, "familiare". Quella porta tu lhai spalancata - ne sono convinto - nellistante in cui hai sentito "cantare gli usignoli e chiacchierare lacqua con la luce" (versi davvero stupendi). Grazie per il tuo "commento".
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Guido Martini
- 23/04/2010 11:05:00
[ leggi altri commenti di Guido Martini » ]
Cara Franca, questa, come tutte le altre tue poesie, è un frutto che si gusta adagio come fosse una vellutata pesca, ma fatta a strati che uno dopo laltro si rivelano, si scoprono e si gustano di quel dolce-amaro dellamore, di quello con la A grande che sa parlare al cuore e di cui nello scrivere conosci bene larte sublime di rilasciarlo lentamente.
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Loredana Savelli
- 18/04/2010 21:03:00
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Ora guardo
Nelle molte gocce che pendono dai rami
Come specchi i miei molti volti antichi.
Se le scrollo, resta l’ultimo e mi vergogno.
Versi sinceri, coraggiosi. Di sicuro la vita ci mette davanti a molte altre porte socchiuse e sono certa che anche tu, dopo la prima che non hai osato varcare, le altre le hai spalancate!
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