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Mea culpa

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Nascer già vecchio e con lo sguardo spento

ma destinato per volontà suprema

a un' esistenza in cui ogni momento

gira il tempo all' indietro: e se or trema

la mano e offuscati son i ricordi

via via con il calàr degli anni

si trova il vigore, la gioia e mordi

sempre di piu' i quotidiani affanni

finchè, divenuto giovinetto,

riscopri il primo amore, delicato,

rimani in bilico nel perfetto

equilbrio fra ingenuità ed afflato

verso il materno grembo, ove a finire

si giunge, stanchi ma con l' innata idea

d' esser già pronti a rinascer, a ripartire..

(non senza aver proluso un "Culpa mea")

 Loredana Savelli - 12/12/2016 21:27:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

L’ho sentita fluida e profonda.

 Laura Turra - 11/12/2016 07:53:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Bella! Riecheggia in questa tua poesia la domanda di Nicodemo: Come può un uomo nascere quando è vecchio?
Forse la chiave sta in quel "mea culpa", in quel riconoscersi bisognosi di salvezza, di una misericordia che venga dall’alto e che permetta il capovolgimento della vita. Così è possibile sempre ricominciare, come nati di nuovo. Anche adesso. Ciao Alberto!

 Silvia De Angelis - 10/12/2016 20:20:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

La voglia di vivere è sempre molto forte e, nella maturità, capita di
avere qualche rimpianto, per non aver catturato a pieno tutti quei momenti che la vita ha offerto...
Sempre piacevolissima la lettura dei tuoi spontanei versi Alberto.
Buona domenica e un saluto,silvia

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