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al testo di Roberto Maggiani
I versi di Aleppo
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Ciao Fiammetta, grazie per il tuo commento che leggo solo adesso. I cuori sono devastati da una sorta di barbarie che sta rifiorendo nel seno dellumanità.
Piuttosto che il silenzio atterrito e crocifisso, piuttosto che unasfittica esplorazione di un asfittico privato, meglio - molto meglio - provare ad esprimersi anche e persino quando le parole sembrano impotenti a seminare un esilissimo filo di senso. Questo testo dà voce alla nostra afasia (e già questo è un merito), ma soprattutto cuce la potente/coscienza della storia/nella veste dell’onore indicando a tutti una via simbolica lungo la quale si cammina ri-tessendo allinfinito la nostra umanità per liberarla dalla barbarie che la abita. Questa coscienza della storia per me rappresenta un richiamo sonante alla nostra piccolezza dentro il groviglio delle vicende, ma anche un invito ad una necessaria vigilanza e alla responsabilità. Il testo fa un uso sommesso, ma esplicito, della profezia. Credo che tutti ne abbiamo un urgente e ardente bisogno. Grazie. Un saluto
Un vuoto a strapiombo ai margini dell’afasia e la gola si strappa in mille suoni formando una brocca che raccoglie un pianto e insieme versa acqua spargendola donandola nel volto di ciascuno, c’è poesia tra i ciottoli e rimbalza un progetto di veglia, un morire composto di segni che restano, fatti di molte presenze, nel più piccolo respiro della polvere, nell’impossibile morire, risaliremo lungo il pozzo ricucendo il fiato ancora caldo di ogni verso condotti dal biancore della vela, la sua bellezza, come fosse la segreta e quarta teologale che attraversa di bocca in bocca e accresce fede speranza e carità
Orrore e commozione, dolore e intenso amore per tutta lumanità negata ad Aleppo, simbolo di ogni devastazione e oltraggio alluomo, ovunque egli si trovi. Grazie per questa magnifica poesia perchè ci richiami alla verità, al fuori da noi. Grazie per la bellezza, grazie per la denuncia.
È lutopia della parola e la parola dellutopia; oltre la violenza perversamente sublimata in orrore, il memoriale di ciò che significa essere: umanità, anche quando della Poesia strumento diventasse nella sua scrittura lo stesso nemico della Poesia.