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al testo di Luigi Maffezzoli
Aprile
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Fratello dove sei?
Sta passando un'altra stazione e non ci arriverò con la valigia pronta Il piccolo mi guarda negli occhi come solo un cane sa fare attende un segnale per nuove esplorazioni. Ma il Villoresi è in secca e presto sbocceranno i primi fiori bianchi.
Attenderemo insieme nuova acqua nel canale e ne arrivi un po' anche a te a risvegliare quelle radici così fonde piantate tra la Garfagnana e la Patagonia.
Non aprirò la posta per oggi ho già la mia dose di ferite ho dispensato consigli a figli orfani e sono serviti solo a farli soffrire è il nostro tempo che è passato fratello colpito alle spalle mentre rincorrevi ancora i tuoi sogni di bambino.
Rimarrà con noi fantasma il tuo ghigno di bimbo di poeta errante sarà lui a guidarci tra i flutti di Velasquez e la quotidianità di Frankenstein.
Ed ora non piangere più che è il momento della festa tocca a te racconta racconta un'altra storia di quelle di fughe e di lotte di sconfitte che non ti hanno mai sconfitto racconta dei fratelli matti che hai incontrato con cui hai viaggiato tra il teatro e la vita e la vita e il teatro raccontacela un' ultima storia raccontacela per non farci piangere sarà la nostra comunione e poi sarà il deserto e lo attraverseremo.
27/3 – 10/4 2010
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Luigi Maffezzoli
- 24/04/2010 09:53:00
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Il poeta errante a cui mi riferisco è Renzo Casali, che ci ha lasciato due settimane fa. Maestro di teatro, scrittore, poeta, pittore e, soprattutto, un uomo straordinario che ha vissuto tra lItalia, lArgentina e Praga ai tempi della Primavera. Fondatore della Comuna Baires, è uno degli artisti più interessanti del teatro degli ultimi decenni, purtroppo ignorato in Italia e soprattutto a Milano, dove ha vissuto e lavorato la maggior parte dei suoi anni.
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Loredana Savelli
- 24/04/2010 06:52:00
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Molto bella. Avrei voluto conoscere questo poeta errante col ghigno di bimbo.
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ro.per.
- 23/04/2010 21:42:00
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Epica! Complimenti!
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Lorenzo Mullon
- 23/04/2010 21:06:00
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Caro Luigi, grazie, che bella, mi fai piangere, proprio oggi pensavo a quanti amici sono incespicati negli accidenti della vita, quel Walter del banchetto dei libri di poesia in San Babila... ci stavamo per prendere a pugni quando ci siamo conosciuti, poi ogni volta che ci rivedevamo erano abbracci e lacrime... dove sei Walter? E vero che lasfalto quel giorno si è trasformato in un grande fiume? Su quale spiaggia stai correndo con la tua moto?
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Giovanni Ibello
- 23/04/2010 20:06:00
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Onore a questi versi e a colui che rappresentano...
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