LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo proposto da Giuliano Brenna
Il libro che mi ha cambiato la vita

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Sull’ultimo numero di New Scientist diversi scienziati raccontano qual è il libro che ha cambiato loro la vita. Si scopre così che se per Oliver Sacks è stato il molto prevedibile “L’uomo che non dimenticava nulla” del neuropsicologo russo Alexander Luria, per Vilayanur Ramachandran è stato “The art of soluble” del Premio Nobel per la fisiologia Peter Medawar. “Ho capito che la scienza era una grande, romantica avventura” dice il neuroscienziato indiano.
I libri possono davvero cambiare la vita, nelle grandi e nelle piccole cose: la primatologa Jane Goodall, per esempio, ha scelto “Liberazione animale” del filosofo Peter Singer, uno dei pionieri dei diritti degli animali, perché “appena lo lessi divenni istantaneamente vegetariana”.
Il fisico teorico e divulgatore Michio Kaku ha tutta la mia simpatia, avendo scelto “La trilogia della Fondazione” di Asimov, mentre il suo collega Sean Carroll preferisce “Uno, due, tre…infinito”, un superclassico (è del 1947) del fisico russo George Gamow. “Sono una di quelle persone fortunate che sapeva già a 10 anni che cosa voleva fare nella vita” dice Carroll. “Cosa ne sapeva un bambino di fisica o cosmologia? Sapeva, perché aveva letto il libro giusto”.
C’è chi su un libro letto da bambina ha fondato tutta la propria vita di scienziata. È la psicologa dello sviluppo Alison Gopnik, la cui teoria dell’apprendimento infantile deriva dal suo amore per “Alice nel paese delle meraviglie”: nell’intervista sostiene di aver abbandonato una carriera di filosofa chomskiana per studiare le basi dell’apprendimento “perché ero colpita dalla cecità degli adulti, specialmente dalla loro incapacità di riconoscere che i bambini sono molto più intelligenti di loro”.
Il gioco, da vera bulimica della lettura quale sono, mi piace molto: qualche giorno fa, parlando di neuroni specchio in una trasmissione scientifica della TV svizzera mi è venuto spontaneo ricordare che l’uomo è l’unico essere vivente in grado di provare emozioni non solo vedendo un suo simile che le prova, ma anche leggendo, cioè sentendo raccontare (o solo evocare) le emozioni con le parole.
Allora ve lo rilancio e comicio io stessa. Il libro che mi ha cambiato la vita è stato “La peste” di Albert Camus.
Dovevo avere 14 o 15 anni, quando lo lessi, e anch’io, fin da piccola, sapevo cosa volevo fare: “il dottore”. Ma questo libro mi ha illuminata: c’era dentro tutto, la vita, la morte, la lotta contro la malattia, la paura, la caducità dell’uomo, l’altruismo e l’egoismo. Per anni il dottor Rieux è stato il mio personale riferimento etico nel mondo della medicina. Da adulta ho capito altre cose di questo grande libro, e in particolare la sua potenza metaforica, ma da adolescente, pur restando in superficie, mi ha davvero cambiato la vita, dando una consistenza emotiva al mio amore per la medicina (e forse anche per il genere umano).

Da: http://lescienze.espresso.repubblica.it/

 Nando - 29/08/2017 05:38:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Articolo interessante e gustosamente sapido. Sarebbe altresì interessante approfondire e capire il rapporto tra la lettura di un libro e la lettura sulla rete, se quella capacità emozionale ed evocativa della lettura è ripetibile cambiando il "medium" di fruizione "informazioni", oggi prevalentemente virtuale", cioè passare dai contenuti di un libro ai contenuti delle varie " piattaforme" in Rete.
Anche per me è stato così e nei due aspetti: un libro mi ha "cambiato" la vita, poiché è stato il mezzo traverso il quale ho incontrato un cammino di vita reale e concreto, composto di "parole" e persone reali; e, più in generale, sono cresciuto adolescente "accompagnato" (forse non sempre eticamente, ché la lettura "selvaggia" in età giovanile, può sempre essere "fonte" non scevra di "pericoli") da alcuni autori via via succedutesi e scoperti.
Grazie, Giuliano, della proposta di lettura, una piccola chicca.

 Marisa Madonini - 29/08/2017 00:30:00 [ leggi altri commenti di Marisa Madonini » ]

Questo articolo è molto interessante per gli esempi di letture che fornisce, le più svariate, che hanno catturato l’attenzione e rivelato attitudini e potenzialità nei lettori. Non sempre un libro ’cambia la vita’ ma sicuramente puo’ ispirare, essere fonte di creatività, di idee, guida morale
Grazie di averlo proposto

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.