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al testo di Emilia Filocamo
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Mi vogliono ècru, ritta sul piatto della doccia, con la schiena in pari, e i bottoni della giacca ricongiunti alle asole. Mi vogliono affacciata alle diciassette, quando la campana manda in tilt il silenzio, e raccoglie le donne come riso scuro. Compatta come le cose montate bene, la frusta nella boule maneggiata a mo' di scettro. Loro non sanno che amare è questa spina, è il sangue ed il suo invaso. Che per te ho dimenticato i monti, ed il ponte sbieco, e la farina sul bancone del vecchio pastificio. Un pomeriggio che il sole era una macina, e puntava la neve per cavarle l'anima. |
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