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al testo di Glauco Ballantini
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Danny non è un cassiere, lo deve fare, ma gli strumenti elettronici si rifiutano di essere manovrati dalle sue mani inesperte. Quando si avvicina alle casse per prenderne possesso, tutte si voltano dall'altra parte per sperare di non essere la prescelta, come a scuola si faceva da bimbi per non attirare l'attenzione dell'insegnante che ci doveva interrogare. Lui lo vede e lo percepisce, come un rabdomante sente la presenza dell'acqua sotto la terra, e ciò aumenta il terrore che succeda qualcosa quando è di turno. E qualcosa succede. Sempre! I codici a barre non passano, i bancomat rifiutano di essere registrati, tutto si inceppa, tutto si blocca, e gli sguardi delle persone in fila non sono ne innamorati ne schivi. Con l'impazienza si palesa l'insofferenza per il cassiere brillantinato e partono le transumanze venso code più lunghe ma più agili, dopo sommessi improperi. Lui imperterrito continua indefesso la sua opera rallentando il passaggio della merce come per imbonire le agnostiche casse pensando a quanto stava meglio quando faceva il magazziniere... |
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