Scrivi un commento
al testo di Laura Turra
In febbraio
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Certi pomeriggi in febbraio hanno una luce sfumata pallida e tiepida come il ricordo di una carezza. Gli alberi portano in grembo una voce rara da ricercare con pazienza o un presagio da considerare. Io cammino lenta tra i viali lasciando cadere le mie briciole d’attesa e l’infinita nostalgia dei fiori.
|
Laura Turra
- 12/02/2017 10:34:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Infinitamente grazie, Nando, per il tempo, la cura e lattenzione che dedichi ai miei testi. Ti saluto con affetto
|
Nando
- 12/02/2017 09:43:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Quella luce che la poetessa con locchio ispirato ha colto, in sapienza e grazia, e lha interpretata come una terra che contiene sepolto il seme in attesa del risveglio, il grembo gravido di vita in attesa dei giorni del parto o come il mosto dei tini che presto diverrà vino, ridesta nel lettore la consapevolezza di un ricordo e lo introduce nella Verità che attraversa e trascende la creaturalità dellesistente: quella luce nel cuore dellinverno, che annuncia la prossima primavera, è la stessa che locchio (del lettore) risvegliato dai versi rammenta di aver gia "veduto" ad ottobre quando, nellautunno appena inoltrato, essa riverberava, su alberi, palazzi e strade, la promessa della rifioritura della Natura, segno di una semantica della gioia, caparra di una beatitudine interiore, intuita - o solo desiderata - per lEternità. La parola chiave, che disegns larchitrave della poetica della Laura Turri, in questo testo espressivamente chiara, è "briciole", un richiamo autobiografico dellumiltà, stile di un modo di camminare nella vita, briciole che possono spesso sbriciolarsi in unattesa, altrettanto frammentata in istanti di un tempo esistenziale, del Dio che viene (in unaccezione non necessariamente religiosa, ma come anelito allAssoluto) ovvero, qui si conferma la vocazione della poetessa, come spargimento benefico di parole ed immagini evocative che possono nutrire cuori e menti dei " fratelli" "viaggiatori" o "pellegrini" in unaffinità di viandanti.
Ciao, Laura, un forte abbraccio.
|
Laura Turra
- 09/02/2017 21:41:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Antonio, grazie di cuore per avermi letto.
|
Antonio Aiello
- 09/02/2017 21:35:00
[ leggi altri commenti di Antonio Aiello » ]
Cara Laura, le tue briciole di attesa sono per me come lucciole...
|
Laura Turra
- 09/02/2017 14:23:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Grazie Giovanni! E bello sapere che ci sei ...
|
Giovanni Baldaccini
- 09/02/2017 14:21:00
[ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]
Di delicata bellezza.
|
Laura Turra
- 09/02/2017 14:12:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Hai ragione, Alberto. Anche Milano ha diritto al suo febbraio. Per fortuna ieri e un pochino anche oggi il sole ha fatto capolino. Anche se tutto è ancora brullo cè già lidea della primavera. Io laspetto, insieme ai primi fiori. Grazie infinite e un carissimo saluto.
|
Alberto Becca
- 09/02/2017 14:00:00
[ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]
Arrivando a Milano, da Piacenza,/ con trepidazione e con prudenzanza,/ ci si accorge immediatamente / dei volti sgomenti della gente / dal cielo plumbeo, irriverente / della cappa afosa di progetti / del tutto fatui ed imperfetti / che nagivano a mezz aria / in direzione spesso contraria / perchè qui Febbraio forse non arriva / non è partito e anche se partiva / A Rogoredo si arrestò bruscamente / fece marcia indietro, inspiegabilmente.. / Ma allora cos è questa distesa di carne-cemento-affari ? / Perchè tu, stagione, non compari ? / Eppure non c è persona o cosa o lucernaio / che non mneriti il suo Febbraio / Ma il diritto-dovere-circostanza / qui sembra perduto, in Brianza / alla Bovisa o sui navigli / anche se noi tutti non siam figliastri, ma figli
|
|
|