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al testo di Klara Rubino
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Vai da solo a far le fotografie a Rutelli alla maratona di Roma io resto qui, con una gamba sul bracciolo del divano a leggere Hermann Hesse " Il lupo della steppa". E per due giorni non voglio saperne più niente di te, Amore mio, anche se mi mancherai, lo so. Indifferenza verso i passeggini sotto i portici della Coin
un serpente che di notte risale le caviglie fino a mischiare la sua saliva con la mia ed il mio primo racconto consapevole. Lo intitolai " L'ultimo viaggio".
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Klara Rubino
- 18/02/2017 09:09:00
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Grazie cari amici per lapprezzamento a questa poesia dallo stile un pospregiudicato, che esprime quella sorta di quasi necessaria indifferenza al giudizio altrui che arriva quando, momenti o fasi che siano, la priorità diventa, con fatica e anche sofferenza, sfilarsi la pelle, come i serpenti. Spesso ciò si fa in sogno.
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Giovanni Baldaccini
- 17/02/2017 17:46:00
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Tra sogno e realtà, vita reale con i suoi riferimenti asciutti e psiche onirica, con tutta lambiguità e la densità di significati che comporta,snodi questa tua con stile denso e asciutta allo stesso tempo. Senzaltro apprezzata.
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Salvatore Pizzo
- 17/02/2017 17:45:00
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Molto originale, comprese le citazioni di Rutelli e del capolavoro di Hesse...Una chicca anche la chiusa: così straniante e straniata, ma così carica di poesia insofferente... Bella davvero Un caro saluto
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Sara Cristofori
- 17/02/2017 13:54:00
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Un distacco scelto nonostante una certezza di sofferenza, una freddezza manifestata nonostante quel serpente notturno... Molto particolare, piaciuta molto :)
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Adielle
- 17/02/2017 13:48:00
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Il tempo come una distanza da percorrere per tornare ad essere ancora insieme. Mi è piaciuta molto, un po sospesa, un po riposa, complimenti e un caro saluto.
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