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al testo di Alberto Rizzi
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Plana il pensiero a certa conclusione e il Cielo offre i suoi lividi a spronarci ad un’azione dice “Siate come me!” quinci s’incurva ad inseguir suaTèrra
Io resto osservar este pendici fulve e medito d’ascia di fuoco di saluto
Forse tuatèrra avrà nuovo sembiante quando delètevìa saran dall’acque di queste pietre le nuove e le antiche
quando torno a torno le stoppie avran gustato il lavàcro tenero del mare fino al tuo suolo di mostrarne l’ossa
Io resto al bordo dell’ìncavo vuoto di questa notte/stella
ho chiuso nella pace occhi e finestre pugni aromi d’alba e miadónna nell’abbraccio si chiama “finalmente”
(tratta dalla raccolta "L'armadio cromatico", S. Bellino (RO), Ed. L'Archivio della Memoria 2000) |
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