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al testo di Alberto Rizzi
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Qui dove l’acqua già fluì di tra mie mani annotando ombre dal volo monocorde degli aironi linea di mascara scùr’incèrta sull’occhio del sole bàssovolànte al tramonto qui seppellii i tuoi volti il ricordo delle tue mani
Da molte immagini non potevo dire ancora “Io sono qui” all’attesa d’un’àlbanuòva per ricominciare…
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Cerchi scuri sull’acqua
i visi di contadini come i colori delle case loro parlano con segni d’intemperie
Le capanne costruite coi sogni più deboli dall’oltre dei pensieri della semplice gente basteranno
! Muoviamoci ai venti verso i desideri a lungo covati appesi alle amiche stelle lontane
Sabbia leggera sarà memoria ai passi nostri al colore dei tuoi capelli al mare rimasto a fissarci pensieroso lungo l’attimo di meriggio infinito
pace è la sua risposta per rivivere il sogno
pace oltre il confine del mondo delle tue labbra oltre la solitudine di queste genti nostre così ostili ad ogni bellezza vera
(tratta da "Sorridere con gli occhi", autopubblicata come samizdat nel 1999) |
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