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      dove l’acqua già fluì di tra mie mani

annotando ombre

dal volo monocorde degli aironi

                                                   linea di mascara scùr’incèrta

sull’occhio del sole bàssovolànte al tramonto

                                                                        qui

seppellii i tuoi volti

               il ricordo delle tue mani

 

Da molte immagini

non potevo dire ancora “Io sono qui”

                                                             all’attesa d’un’àlbanuòva

per ricominciare…

 

 

-----

 

 

Cerchi scuri sull’acqua

 

i visi di contadini

                            come i colori delle case loro

parlano con segni d’intemperie

 

Le capanne costruite coi sogni più deboli

dall’oltre dei pensieri della semplice gente

                                                                    basteranno

 

! Muoviamoci ai venti

                                    verso i desideri a lungo covati

appesi alle amiche stelle lontane

 

Sabbia leggera sarà memoria ai passi nostri

                                                al colore dei tuoi capelli

                                                al mare

rimasto a fissarci pensieroso

lungo l’attimo di meriggio infinito

 

pace è la sua risposta per rivivere il sogno

 

pace oltre il confine del mondo

                                 delle tue labbra

oltre la solitudine di queste genti nostre

così ostili ad ogni bellezza vera

 

 

(tratta da "Sorridere con gli occhi",

autopubblicata come samizdat nel 1999)

 Alberto Rizzi - 12/03/2017 15:08:00 [ leggi altri commenti di Alberto Rizzi » ]

Grazie per il suo positivo commento: sono sempre molto soddisfatto quando qualcosa che ho scritto "prende peso" sempre più in chi lo legge, lettura dopo lettura: mi dà l’impressione che quanto ho fatto "funzioni meglio", rispetto al plauso ricevuto dopo un’unica lettura; per non dire che questo dimostra interesse e sensibilità nel lettore.

Sono (questa e le due che inserirò la prossima settimana) liriche molto vecchie, fra le prime che scrissi: "Sorridere con gli occhi" fu concepita come mia terza raccolta, anche se - strada facendo - una iniziata dopo la precedette "sul mercato". Sono poesie comunque riprese e corrette molte e molte volte fino all’uscita "in forma professionale" del 1999; e ulteriormente riprese e "restaurate" per l’inserimento nel terzo volume finora uscito (2011) di "Opera Omnia Poetica": dal quale sono state tratte.

Sulla sua proposta per la chiusa della poesia, essa funzionerebbe benissimo; ma mentre la scrivevo (e la correggevo durante tutti questi anni) la mia attenzione alla poesia come strumento di lotta civile fu sempre presente, anche in questa raccolta di liriche d’amore: così che non riuscii a resistere al marcare la contrapposizione tra chi è capace di sentimenti autentici e la maggioranza delle persone, svilite al contrario proprio da questa loro incapacità.

 Klara Rubino - 11/03/2017 21:48:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Ad essere sincera l’ho letta tre volte di seguito:la prima volta non l’ho compresa quasi per niente, ciò nonostante l’ho trovata decisamente interessante; la seconda volta le parole sembravano già scritte; la terza volta le parole si rincorrevano quasi e mi sono detta:Trovo che questa parte finale sia un capolavoro!


Sabbia leggera sarà memoria
ai passi nostri
al colore dei tuoi capelli
al mare
rimasto a fissarci pensieroso
lungo l’attimo di meriggio infinito

pace è la sua risposta per rivivere il sogno

pace oltre il confine del mondo
delle tue labbra
oltre la solitudine di queste genti nostre
così ostili ad ogni bellezza vera


Io però e scusa se mi permetto, anzi se mi azzardo, direi :

"oltre la solitudine di ogni bellezza vera."

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