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al testo di Alberto Rizzi
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La pioggia che sferza il parco suggerisce immagini rubate il campo è spighe curvate dal vento teste d’uomini bevuti in guerra il solco oscuro della ferrovia divide anche l’aria in due porzioni uguali e la ricerca a toccarne l’altra metà neppur oggi serve…
Perciò è giustizia nel piangere gridare quando la strada si fa sabbia ed incrocia nell’inatteso dei binari
Il sole asciuga le ossa di una felce dimenticata i miei occhi brillano di ricordi non capiti altre immagini rubate come la vecchia che gioca i numeri della sua tristezza
e tale solitudine smuove grido e maledizione nella preghiera del pensare ad altro
(“Quella è la tua stanza, presto, non è lontana!”)
ma le gambe si fanno piombo e l’urlo muore fra le braccia della disperazione
Affannosa è questa ricerca di amore da ritrovare
(tratta dalla raccolta autopubblicata "Sorridere con gli occhi") |
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