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La pioggia che sferza il parco...

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La pioggia che sferza il parco

suggerisce immagini rubate

il campo è spighe curvate dal vento

                 teste d’uomini bevuti in guerra

il solco oscuro della ferrovia

divide anche l’aria in due porzioni uguali

e la ricerca a toccarne l’altra metà

neppur oggi serve…

 

Perciò è giustizia nel piangere

                                 gridare

quando la strada si fa sabbia

ed incrocia nell’inatteso dei binari

 

Il sole asciuga le ossa

di una felce dimenticata

                                     i miei occhi

brillano di ricordi non capiti

                 altre immagini rubate

come la vecchia che gioca i numeri della sua tristezza

 

e tale solitudine smuove grido e maledizione

nella preghiera del pensare ad altro

 

                    (“Quella è la tua stanza, presto, non è lontana!”)

 

ma le gambe si fanno piombo e l’urlo muore

fra le braccia della disperazione

 

Affannosa è questa ricerca

di amore da ritrovare

 

(tratta dalla raccolta autopubblicata

"Sorridere con gli occhi")

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