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al testo di Klara Rubino
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Una grande pietra sul letto d’un fiume se così fosse il tempo renderebbe più liscia la sua pelle come fa l'imperterrito fiume.
Ogni preoccupazione il sole estivo asciugherebbe poi le foglie in autunno dolcemente s'appoggerebbero come figlie invincibile a febbraio tutta la natura una moglie cantante in aprile.
Vorrei che fosse come una pietra sul letto d'un fiume, mio padre ora che un inspiegabile dolore ha portato ombre ed il suo occhio sinistro fiero sta diventando opaco.
M’aspetto ancora di vederlo arrivare suonando il clackson Esiste il citofono e ci sono dei vicini gridavo dal balcone;
invece mi sussurra è normale; è il tempo; mentre sobbalza il cuore annaspando nel fondo ora chiaro ora scuro del mio sguardo l'anima pronuncia piano piano Tu sei mio padre. E confesso l’amore.
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