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al testo di Klara Rubino
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Sembrava che tutto di lei Si fosse ristretto o meglio Concentrato La pelle i capelli la statura La corporatura e perfino gli occhi
Una fessura luminosissima Eppure avanzava con fierezza Ed ispirava un che Di grande saggezza
Era ferragosto Quella sera fu più difficile dormire Sul molo jam session elettronica Riviera…gli anni in cui
Al Cocoricò non si sbagliava Cosce sode ed abbronzate al sapore di cocco Di papaveri profumavano i capelli, nella bocca Rum&Cola; sangue freddo e ventre caldo
Risate chiassose, intanto Euforici schiamazzi dalla strada; notti di Porcherie a cielo aperto: alle tre e un quarto Chi vuoi che giochi in un campo di bocce?
C’è chi cresce accumulando saggezza Vivendo C’è chi invecchia Imitando, morendo.
Tu signora di saggezza autrice Mentre passi racconti Ed io t’ascolto Osservando
Della calma, la pienezza d’argento L’equilibrio nel passo, la pazienza Dell’essere attivi, ascolto, la voce dell’acqua Quieta s’avvicina che dolce tuffo
Potrebbe essere la morte? Cerchi concentrici poi tutto Torna come prima, piatto a Riflettere la luce del cielo
Siamo specchi Specchi divini E specchi Per le allodole. |
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