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al testo di Giulia Bellucci
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Come i teneri Germogli son recisi da incolpevole e ignara Pianta con, ahimè, artificioso intento, mentre le verdi lacrime si dileguano al tepore d’un primaverile sole,
così per emendare l’umano seme vengon quei Boccioli estirpati da Madri conscie che non mordon le catene d’un mondo parvente in cerca di più esigua felicità versando lacrime annegate in velenoso calice.
E fioriscon più odorose rose e camelie fulgide, maturano succosi frutti dell’orgogliosa terra.
E piovono dal cielo lacrime splendenti dalle mute stelle testimoni fortuiti di sacrifici antichi. |
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