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al testo di Annamaria Pambianchi
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Lungo inaspettati binari, in una contrada inviolata, hanno corso locomotive abusive, senza segnali, senza orari né traguardi.
Campi in festa, cieli africani nella corsa l'una intravedere diceva. L'altro, da pellerossa delle praterie di paese, rara controllata escursione nella terra amata dal bisonte, senza narrazzione, ammetteva.
Fendinebbia e scambi i macchinisti hanno poi provato come richiami, ma in un baleno incrociandosi schizzarono le motrici maldestre in direzione di babele. In principio aveva quasi un nome la smarrita destinazione. Concordi la chiamavano amore.
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