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al testo di Glauco Ballantini
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Quando dalla radio arrivò la notizia della morte di Fabrizio De Andrè, fu come perdere un parente. Due anni prima avevo visto con mia moglie un concerto al teatro La Gran Guardia a Livorno e qualche anno prima con mio fratello a Pisa in piazza dei Cavalieri, davanti a Cosimo dei Medici. La prima volta mi colpì con la canzone “Verranno a chiederti del nostro amore”. “Continuerai a farti scegliere, o finalmente sceglierai”. Sembrava dicesse a me. Il giorno dei funerali, con una collega d’ufficio, ci accordammo per un minuto di raccoglimento. “E’ l’ora” – le dissi, e staccammo lo sguardo dal computer in silenzio. Fu un momento intenso e commovente.
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