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al testo di Massimo Castiglia
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Ed io sarò la tua carezza della sera, quella che ti calma, quella che non ha fretta. In te ho trovato prati e fiori a primavera, con il mio vento caldo, che il cuore Tuo l'aspetta.
Lo sento singhiozzare, il pianto Tuo vivace, di bimbo così puro , di Uomo così audace. Eppure mi ricordi, oppure é il mio sentore, sei Vita pura e rara, sei cosa che non muore.
Ma come t'incontrai, dopo sittanti inganni, chiesi: "Chi ti manda?"a scongiurar periglio.... Con guardo alto e fiero guaristi i miei malanni, capii in un momento, dicesti: "Son tuo figlio!"
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