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Ode ai bambini mai nati

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Ti svegli così 

un giorno, una notte non sai. 

Galleggi in un liquido caldo 

Ti muovi leggera

sospesa in un sogno che ormai

ti nutre e ti cambia. 

 

I suoni e la luce

attutiti e gentili

ti spiegano un mondo

che indaghi curiosa:

stupende galassie nel cielo stellato 

arcobaleni dipinti

brezze di venti che accarezzano i prati

gocce di pioggia

rugiade avvolgenti

risa di bimbi

oceani immensi. 

Attenta carpisci e ricordi ogni cosa. 

 

Chissà chi ti aspetta

chi sogna il tuo viso

chi ascolta ogni minimo tocco

chi ti accende il sorriso. 

                                 

                      E' lei che ti pensa

                      è lei che ti culla

                      è lei che progetta la vita futura 

                         con te e per te, 

                         sua dolce creatura. 

 


La senti vicina

calda e sicura

vorresti abbracciarla, 

ma aspetti che il tempo

maturi il tuo corpo piccino. 

 

Ma oggi si stende su un letto di ghiaccio

allarga le gambe, il suo battito è  strano. 

Un brivido percorre il tuo cuore, 

entra un artiglio freddo e inumano. 

Senti strappare il tuo piccolo braccio

poi la gambina, in un dolore infinito. 

In un secondo il sangue ricopre

quello che resta

di un corpo tradito, 

non sai perchè, non hai capito. 

 

Un sibilo lieve come una piccola fiamma

si libera e si estingue piano, 

ma nel tuo cuore rimbomba forte

quel dolce nome:

Mamma. 

 

 

 

 

 

 Edi Davoli - 04/12/2017 18:23:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Sono d’accordo con te, caro Salvatore quanti aspetti sul l’infanzia violata, rendono la nostra società, incapace di accogliere e proteggere i più deboli, i bambini. Il titolo è mirato perché ho analizzato il rapporto madre-figlio nella vita prenatale. Ma scriverò ancora e spero che altri poeti, compreso tu, possiate dare voce a questa sofferenza. Grata per il tuo sentito commento e le tue parole di apprezzamento, ti auguro una buona serata.

 Salvatore Pizzo - 04/12/2017 17:41:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Perdonami, ma la poesia è così bella e dolente che, personalmente, l’avrei dedicata a tutti i bimbi, non ne avrei ristretto la visione che ci colgo così universalistica. Dedicarla a qualcuno(pur se tanti) di questi bimbi, emargina gli altri milioni di bimbi che, pure essendo venuti al mondo, stanno morendo d’inedia e con le pance così gonfie da sembrare dei palloncini, per non dire degli articini che somigliano più a steli d’erba; per non dire delle migliaia che ogni anno annegano, pure essendo nati, nei mari che cercano di solcare per giungere in un mondo migliore. E di tutti quelli che sono vittime di orchi? O di genitori che li schiavizzano, maltrattano o fanno si che finiscano in fabbriche dove vengono sfruttati per dieci ore al giorno? E che dire di tutti quei milioni che sono profughi e vivono in accampamenti di fortuna con la sola speranza di morire presto? E dei bambini che vivono sulle discariche e degli scarti di un mondo indifferente? Che dire, che dire, che dire?
No, ritorno a dire, e perdonami: l’avrei dedicata a tutti i bimbi, anche a quelli lasciati in macchina perchè il padre va a giocare al bar e la madre è in strada a prostituirsi... Anche questa è una strage silenziosa, una tortura ed uno sfruttamento disumano: nascere, alle volte, è molto peggio che non nascere. Ma noi dovremmo cercare di far sì che, davvero, ogni nascituro debba avere le stesse possibilità di poter vivere, in modo giusto e dignitoso, la propria vita.
Comunque la poesia è molto bella.
un saluto

 Edi Davoli - 02/12/2017 22:30:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Davvero apprezzato Arcangelo il tuo commento. Lieta della tua sensibilità riguardo questo tema così delicato. Serena serata!

 Arcangelo Galante - 02/12/2017 20:39:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Una poesia davvero struggente, che, l’autrice ha voluto dedicare ai 56 milioni di bambini abortiti, ogni anno, nel mondo. Un genocidio silenzioso che, se ben ricordo, viene “celebrato” il 15 ottobre, giornata dedicata a tutti i bambini mai nati. In tale ricorrenza ogni mamma può accendere una candela, da esporre sul davanzale della propria casa: un modo toccante, per non dimenticare tutti quei piccoli tenuti per qualche settimana nel grembo materno ma che non hanno mai trovato braccia che li potessero cullare. È un piccolo gesto simbolico, che, però, sta ad indicare che quella minuscola vita non è stata dimenticata, e continua a vivere nella mente e nel cuore di chi le è stato vicino. Un poetico abbraccio serale, per augurarti un lieto fine settimana.

 Edi Davoli - 02/12/2017 13:19:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Scusa, Franco Bonvini

 Edi Davoli - 02/12/2017 13:18:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Sarebbe stato un titolo troppo crudo, Luca. Sebbene io sia dalla parte di chi ha subito questa violenza, non mi sento di giudicare nessuno. Grazie per aver lasciato la tua traccia.

 Franco Bonvini - 02/12/2017 12:37:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Forse il titolo doveva essere ode ai bimbi abortiti. Mai nati è molto più vasto. È comunque un bel pensiero.

 Edi Davoli - 02/12/2017 11:28:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Dedicata ai 56 milioni di bambini abortiti, ogni anno, nel mondo. 106 al minuto. Un genocidio silenzioso.

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