Scrivi un commento
al testo di Francesca Luzzio
Crono-valzer
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Non è possibile visualizzare il testo perché è un file in formato pdf, doc o rtf
|
Guglielmo Peralta
- 25/06/2010 12:07:00
[ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]
Linfanzia è un mondo di cristallo e di magiche e fugaci illusioni. La vita trascorsa rimane custodita nei "mobili lisi", nei "vestiti" e negli odori, che la riportano alla memoria. Il passato, che ritorna attraverso i ricordi che ne rivelano la correlazione col mondo dei sogni, è, tuttavia, il tempo più reale ed eterno, rispetto al presente nostalgico e precario.
Cara Francesca, questa tua poesia è Proustianamente bella! Un abbraccio
|
Loredana Savelli
- 21/06/2010 18:59:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
Molto bella. Quanto mistero dentro quellarmadio!
|
Franca Alaimo
- 21/06/2010 18:56:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
E il tempo che passa, che spegne i sogni della giovinezza, che rende lisi gli abiti, che appare in un evento e con esso dispare, il tema di questa poesia che ha il pregio di una bella unità dimmagini e di lessico. Così, nel presente, le ombre, il cristallo, continuano a sottolinere la fragilità dogni cosa, la precarietà di ogni istante di vita, che non esclude, però, la sua preziosità, poiché con gli altri sarà custodito nello scrigno della memoria, e, ancora di più, nelle parole di una poesia.
|
|
|