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al testo di Gian Piero Stefanoni
L’ odore del campo
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Ti ci porta l'arresto di cicala- l'odore del campo- in mezzo il volto scavato dalla terra, gli occhi bui come di mulo al limitare delle ombre.
Non lo vedi, non comprendi ma è qui la tenuta del respiro nella differenza tra un disordinato sentire e una sufficiente bellezza.
Quell'uomo che crede- le braccia segnate, la testa nel trapasso delle linee e del richiamo di pane- risuona, cerca pace con te, il cuore strappato al vaglio del nido dei morti, allo sfregio senza fine del mosaico.
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