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al testo di Giuseppina Iannello
Il terremoto
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Ero una giovane donna, andavo a far la spesa e un dì venni sorpresa dagli occhi smarriti di un uomo. Aveva una certa età e, roteando le braccia, voleva semplicemente parlare della paura avuta. Si avvicinò, mi chiese: "Signorina, l'ha sentita? È stata tremenda vero?" Ed io risposi con slancio: "Che cosa è accaduto? Non ho sentito nulla." "Ma, come!... Non ha sentito il terremoto!" "No, si è verificato in città?" Risponde: "Sì, proprio in città." "E precisamente, dove è stato più avvertito?" Il signore risponde, ancor molto stupito della mia ignoranza: "Ma, in manicomio! Ci hanno fatto uscire dalla porta d'emergenza!" Cerco di confortare quell'uomo dicendogli: "Su, non ci pensi più e sorrida alla vita." A casa, da sola, pensando all'episodio, mi sfugge un sorrisino... Ma, da lì a qualche istante, le mie guance si rigano di pianto. Oh! Eventi grigi, non tangete il cuore di chi rimase offeso per la vita.
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Salvatore Pizzo
- 22/12/2017 18:51:00
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Forse i più grandi sommovimenti sono quelli che ci colpiscono in ritardo, quando magari meno ci si pensa. Perchè è lì che si razionalizzano, mostrandoci tutta la catastroficità di certi sentimenti..... Un caro saluto ed infiniti auguri....
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Arcangelo Galante
- 22/12/2017 12:11:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Un titolo che risveglia una paura antica e, allo stesso tempo, attuale! Eppure, l’autrice, sottolinea il terremoto, che la mente ed il corpo hanno scosso, di uno sconosciuto signore, casualmente incontrato in strada. Al di là di quanto ho letto, personalmente, credo che ciascuno debba trovare da solo risposte, idonee e soddisfacenti, dinanzi ai dolorosi perché, che, talvolta, la vita ci presenta. Arduo e presuntuoso sarebbe pensare ad una gioia, scaturita dopo un terremoto o qualsiasi altro avvenimento spinoso, travolgente la serenità dell’uomo e, soprattutto, formulare un corretto giudizio sulle considerazioni altrui; giacché il discorso diverrebbe lungo, per l’argomento trattato, mi limito unicamente a condividere il pensiero dell’autrice, descritto nella “simbolica” chiusa: “Oh! Eventi grigi, non tangete il cuore di chi rimane offeso per la vita”. Giammai la vita dovrebbe arrecare dolore ed altro ancora, a chi già è stato segnato, nel cammino suo. Così almeno mi sembra di avere interpretato questo messaggio. Ti rinnovo i miei sinceri auguri di buone feste, cara Giuseppina.:-)
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