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Il terremoto

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Ero una giovane donna,

andavo a far la spesa

e un dì venni sorpresa

dagli occhi smarriti

di un uomo.

Aveva una

certa età e, roteando

le braccia, voleva

semplicemente

parlare della paura

avuta. Si avvicinò,

mi chiese: "Signorina,

l'ha sentita? È stata

tremenda vero?"

Ed io risposi con slancio:

"Che cosa è accaduto?

Non ho sentito nulla."

"Ma, come!... Non ha

sentito il terremoto!"

"No, si è verificato

in città?"

Risponde: "Sì, proprio

in città."

"E precisamente, dove

è stato più avvertito?"

Il signore risponde,

ancor molto stupito

della mia ignoranza:

"Ma, in manicomio!

Ci hanno fatto uscire

dalla porta d'emergenza!"

Cerco di confortare

quell'uomo dicendogli:

"Su, non ci pensi più

e sorrida alla vita."

A casa, da sola,

pensando all'episodio,

mi sfugge un sorrisino...

Ma, da lì a qualche istante,

le mie guance si rigano

di pianto.

 

Oh! Eventi grigi,

non tangete il cuore

di chi rimase offeso

per la vita.

 Salvatore Pizzo - 22/12/2017 18:51:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Forse i più grandi sommovimenti sono quelli che ci colpiscono in ritardo, quando magari meno ci si pensa. Perchè è lì che si razionalizzano, mostrandoci tutta la catastroficità di certi sentimenti.....
Un caro saluto ed infiniti auguri....

 Arcangelo Galante - 22/12/2017 12:11:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Un titolo che risveglia una paura antica e, allo stesso tempo, attuale!
Eppure, l’autrice, sottolinea il terremoto, che la mente ed il corpo hanno scosso, di uno sconosciuto signore, casualmente incontrato in strada.
Al di là di quanto ho letto, personalmente, credo che ciascuno debba trovare da solo risposte, idonee e soddisfacenti, dinanzi ai dolorosi perché, che, talvolta, la vita ci presenta.
Arduo e presuntuoso sarebbe pensare ad una gioia, scaturita dopo un terremoto o qualsiasi altro avvenimento spinoso, travolgente la serenità dell’uomo e, soprattutto, formulare un corretto giudizio sulle considerazioni altrui; giacché il discorso diverrebbe lungo, per l’argomento trattato, mi limito unicamente a condividere il pensiero dell’autrice, descritto nella “simbolica” chiusa: “Oh! Eventi grigi, non tangete il cuore di chi rimane offeso per la vita”.
Giammai la vita dovrebbe arrecare dolore ed altro ancora, a chi già è stato segnato, nel cammino suo.
Così almeno mi sembra di avere interpretato questo messaggio.
Ti rinnovo i miei sinceri auguri di buone feste, cara Giuseppina.:-)

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