Al ricordo del luogo natio si mescolano fervido amore e odio leggero per non aver raccolto le speranze di chi costretto è a partire senza indietro potersi voltare. L'imprevedibile vento dell'umana esistenza spinge lo straniero in mezzo alla foschia. Il viaggio inizia per un dove non definito dagli eventi. In un rotolo di documenti diviene anello d'una catena creando ingranaggi del motore d'una mista società. Cela in volto smarrito risentimento e mansueta speranza d'un mutare migliore. Dinanzi ai suoi occhi rondini son divenute falchi ed assolati deserti i frutteti. Plumbea appare l'alba... fatica a impallidire nell'aria di smog profumata. Nulla si ferma se non la voglia d'andare via che lo tira come un filo nella vecchia casa agognata.
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Arcangelo Galante
- 30/12/2017 19:14:00
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Appropriate parole, esprimono ottime considerazioni, in merito al contenuto del poetico testo sociale. Siamo tutti stranieri, carissima Giuseppina Iannello, quando, lasciando il natio posto, sradichiamo la naturale origine. Moltissime grazie per la presa in visione dell’opera e la minuziosa riflessione lasciata. Anche io mi commuovo, in seguito a parole adamantine lette, scritte e ricevute da altra gente, in quanto rivelano quel sensibile ed umano lato, oggigiorno, sempre più raro da incontrare, persino in un virtual place. Giunti a tal punto, ricambio le buone festività: auguri di buon anno!
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Giuseppina Iannello
- 30/12/2017 18:55:00
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Caro Arcangelo, molto bella e sentita la Tua poesia che esprime la malinconia di essere distante dalla propria terra di essere dovuto partire, senza un attimo di tempo per girarsi indietro. Non sai quanto Ti capisco! Anchio sono una straniera come Te, e ho constato che i Tuoi sentimenti sono analoghi a quelli miei; ho notato un susseguirsi di immagini, nelle quali mi ritrovo. Bellissima, anche, la chiusa ove si parli di un filo che tira sempre verso lagognata casa. Molti elogi, Ti ringrazio altresì, delle bellissime parole che mi dici e mi hanno commossa. Buone Festività.
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Arcangelo Galante
- 30/12/2017 18:38:00
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Effettivamente, vi è una differenza tra l’emigrazione e la libera partenza verso un altro luogo, per ragioni non dettate da indigenze sociali. Debbo ringraziarti, doppiamente, per averlo evidenziato. T’auguro ogni bene possibile, Grazia, perché lo meriti sul serio. Buon anno anche a te, sensibile amica lontana.:-)
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Arcangelo Galante
- 30/12/2017 18:36:00
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Le radici vengono definite tali, proprio per l’intrinseco significato, inglobato nella parola stessa. Giusta considerazione, Gianni Vavassori! Allietato rimango, per i graditi auguri. Buona serata, amico gentilissimo e sensibile!
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Gianni Vavassori
- 30/12/2017 18:00:00
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Le radici rimangono sempre attecchite, e la nostalgia è perenne. Bellissima poesia. Buon anno amico.
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Graced
- 30/12/2017 17:46:00
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Pensando al luogo natio credo che per ognuno di noi, vi sia rimpianto e rammarico nellaverlo dovuto abbandonare ed avventurarsi in un luogo sconosciuto, divenuto, col tempo familiare. La vita sicuramente avrà preso un ritmo diverso e conoscenze nuove, ma la nostalgia per la propria terra, rimarrà sempre assieme ai ricordi del tempo vissuto nei momenti lontani della giovinezza. Credo che noi non siamo stati stranieri, ci siamo spostati nellambito della nostra patria. Cosa diversa è lemigrazione che sta avvenendo oggi in tutta Europa ed in particolare in Italia, sarebbe troppo complesso e lungo aprire questo discorso. Colgo loccasione per farti gli auguri di Felice Anno Arcangelo. Un caro saluto da Grazia!
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Graced
- 30/12/2017 17:44:00
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Pensando al luogo natio credo che per ognuno di noi, vi sia rimpianto e rammarico nellaverlo dovuto abbandonare ed avventurarsi in un luogo sconosciuto, divenuto, col tempo familiare. La vita sicuramente avrà preso un ritmo diverso e conoscenze nuove, ma la nostalgia per la propria terra, rimarrà sempre assieme ai ricordi del tempo vissuto nei momenti lontani in cui abbiamo ci vissuto. Credo che noi non siamo stati stranieri, ci siamo spostati nellambito della nostra patria. Cosa diversa è lemigrazione che sta avvenendo oggi in tutta Europa ed in particolare in Italia, sarebbe troppo complesso e lungo aprire questo discorso. Colgo loccasione per farti gli auguri di Felice Anno Arcangelo. Un caro saluto da Grazia!
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Arcangelo Galante
- 30/12/2017 14:39:00
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Gentile Annalisa Scialpi, la storia ce lo insegna e, nuovamente, pare ripetersi: i flussi di stranieri vi sono sempre stati, con modalità e ritmi differenti, in ogni terra, non solamente come sta accadendo nella penisola italiana. Il discorso richiederebbe ampie pagine da scrivere. Facendola in breve e per giungere al nocciolo della questione sociale, lo straniero merita d’essere accolto, non tanto come provenienza etnica, diversa dal luogo ove egli emigra, giacché sotto le vesti di essere umano, apportatore di arricchimento variopinto. Il continuo giungere di stranieri in ogni dove non deve essere vissuto come una minaccia, né affrontato con razzismo, indulgenza e atteggiamenti collettivamente distruttivi. Il problema è di ardua soluzione, ma occorre saper coniugare insieme quel principio dellaccoglienza che ha sempre ramificato lanima profonda del nostro Paese, con esigenze di altri popoli in difficoltà. Non è una questione risolvibile nel giro di pochi anni, giacché essa si è radicata profondamente, ovunque. Con cuore sincero, ricambio i graditissimi auguri. Grazie per il bel commento fatto all’opera. Un cordialissimo saluto amichevole.:-)
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Annalisa Scialpi
- 30/12/2017 11:32:00
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Bellissima metafora quella dello straniero. Autentiche le emozioni di chi, casa alle spalle, si avventura verso lincerto e lignoto. Credo che lalba sia propria questo: il presentimento di una fioca luce che sboccia sullanima e che, rivestita delle paure e delle incertezze di ogni viaggio, si fatica a scorgere come annunciò di tante nuove albe.
Verso la propria vera casa.
Ti faccio i miei più sentiti auguri di buon anno assieme a poetici abbracci. Grazie per i tuoi commenti, sempre apprezzatissimi.
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