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al testo di Gabriella Vai
Ardore
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Spietata aurora ha trucidato i sogni negli occhi disperati della notte e versa tra le nebbie arroventate uno stridente strazio interminato Dolente musa inaugura un calvario che dagli ardenti abissi invoca e grida ma cieca si contorce la speranza tra le feroci fiamme del mistero
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Gabriella Vai
- 11/01/2018 22:08:00
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E sempre una piccola meraviglia leggere le interpretazioni di altri dei propri testi: è come veder spuntare nel proprio prato una girandola di fiori a sorpresa, che non si sapeva di aver seminato... Grazie a entrambi per aver trovato il tempo di parlarmi di me. Gabriella
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Arcangelo Galante
- 11/01/2018 18:40:00
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Unintrospettiva pubblicazione, che parla di un percorso, in solitudine, ma di riscatto, verso il destino, assai egoista, che ha privato lautrice di una gioia immensa, precedentemente cercata. Un poetico e melanconico componimento, per indicare la vastità della ricerca di ispirazione, percepita lungo il cammino. I versi, non negano la bellezza e larmonia di ciò che si è visto e incontrato, ma esaltano il rimpianto di non aver avuto qualcuno o qualcosa vicini, con cui condividerle per sempre, pure in eterno. Bellissima opera, nel suo messaggio emblematico!
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Franca Colozzo
- 09/01/2018 23:26:00
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Speriamo che i tuoi sogni non vengano trucidati come nella tua poesia e che la speranza, che è sempre lultima a morire, possa avere la meglio sulle aspettative della tua giovane vita. Urla una voce dai profondi abissi, tra le pieghe della notte, come un drappo che scende a coprire il mistero svelato in parte da unaurora dalle nebbie arroventate. La dolente musa della poesia (spero di non sbagliarmi)inizia il suo calvario che mi auguro sia unascesa verso le somme vette. Piacere di conoscerti. Buona notte. Franca
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