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al testo di Amina Narimi
Biancobaleno
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Incomincia con le orecchie la sua storia, scendendo in fondo al ventre di ogni padre col neonato sul capezzolo, che preme l’esile membrana del risveglio. Il verso non formato è la carezza, che dovrà percorrere la mano, dal riflesso dello specchio fino al volto. Mi sono amata tanto, per amare- ho leccato il sale del suo sesso mi sono vista fiume e alveo vuoto e ancora acqua fra le vene dell’ulivo- con il senso doloroso delle uccelle quando covano nel ghiaccio i rami duri al grido delle foglie di oleandro. Ma la risaia è immensa, oltre il cuore c’è un bambino con il capo nella luce che spunta dal cotone della gioia che risale le rapide del fiume cantando come fa il biancobaleno a venir fuori ricurvo di bellezza. Fotografia da " Home" by Yann Arthus-Bertrand
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Amina Narimi
- 26/02/2018 19:44:00
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Vi ringrazio emozionata, dal mio nascondiglio di neve commosso alla luce delle vostre parole
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Quattrostraccisullapelle
- 25/02/2018 20:43:00
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Ogni tanto mi tocca rischiare di rimetterci la pelle, vorrà dire che rimarranno di me, a ricordo dei posteri, soltanto i quattrostracci. Iniziamo. Lorecchio è lorgano delludito, udire è il verbo dell obbedienza, qui si tratta dellobbedienza alla vita - scendere nel ventre di ogni padre, con la vita nascente sul capezzolo, vita che sopraggiunge dopo il sonno-sogno (il ventre di ogni paternità). Stupendo poi il seguito, evento concatenato al precedente: dal sogno passo la verso non formato, che darà movimento alla mano, fino alla sensualità della scrittura (Maraini), fino a raccontare le proprie visioni rapite ai sogni (lo specchio). Si raggiunge allora unestasi di conoscenza, "spudorata" nel raccontarsi, ma per la certezza di aver conosciuto con le fibre più intime di se stessi lamore: "Mi sono amata tanto, per amare" (lascolto di sé, che diventa ascolto delle parole - il sale del seme fecondo del linguaggio, dei segni -, facendosi corpo cavo per accogliere ogni elemento-simbolo del sogno, però anche lasciarsi, in senso poetico, riverginizzare dal dolore, fonte che affina e raffina ludito, apre gli orecchi ai suoni "nascosti", le labbra alle parole indicibili. Fino ad arrivare a quellesplosione di luce cdi cui ci parla in modo sublime la chiusa; ma la risata liberatoria ci dice di una postfazione: la poeta è diventata intera cavità, tronco dalbero spoglio, nudità dinverno, radice nei sotterranei del cuore umano, perché alla fine potesse donare al mondo un bimbo (il ritorno dellangelo dellinnocenza) bello come il biancobaleno e la crudezza è diventata soffice cotone.
Stremato( e mi scuso del delirio di parole).
SempreMiaInbsuperabilePoetessa
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Laura Turra
- 25/02/2018 15:22:00
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Splendore raro, come la luce pura del biancobaleno. Mi è piaciuta immensamente. Ciao Amina!
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Robert Wasp Pirsig
- 25/02/2018 12:03:00
[ leggi altri commenti di Robert Wasp Pirsig » ]
E chiaro (a me) che in te cè una successione di versi nobili: una dinastia di monarchi ineccepibili e illuminati. A loro pari il popolo delle parole che li sostiene con sentimenti. Di questo governo ti si deve ministero. Grazie.
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