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Nevica ancora

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Nevica! Nevica!
Venite a vedere!
Che tenerezza mi fai
tu che gioisci alla neve
Oh certo è bella
volteggia lieve
ogni cosa ricopre
di puro candore
Eccoli ritornano
i miei giorni di neve
sono neri capelli
affacciati a un balcone
in visi più belli
freddo non c'era
Vergini menti
dietro vetri scheggiati
soffitti sbreccati
e un futuro migliore
Nevica ancora
nel lontano giardino
sul candido fiore
del tempo remoto
che vide un mattino
il perduto amore

 Arcangelo Galante - 03/03/2018 17:22:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Immagini delicate, tradotte in una lirica che lascia trasparire ricordi di un tempo passato, ove, la neve, pur imbiancando ogni cosa, lasciava trasparire attimi di gioia e tenerezza, quasi a voler custodire ricordi remoti, che affiorano alla mente, come quel candido fiore, simbolo di un perduto amore.
Nostalgie che affiorano, in versi ricchi di metafore, a volte un po’ ilari ed altre più introspettive.
Ma non può nevicare per sempre, parafrasando un detto riconducibile alla pioggia.
Bella poesia, letta e gradita, per stesura e contenuto.
Un gentile, saluto!

 Sabina Spielrein - 26/02/2018 21:39:00 [ leggi altri commenti di Sabina Spielrein » ]

mi ricorda vagamente d’annunzio. la neve diventa disegno, il segno nel bianco, mutazioni nel manto, superfici speculari che vivono di altre immagini.

 Angelo Ricotta - 26/02/2018 17:27:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Caro Antonio, proprio così. Amo tutti i fenomeni atmosferici e in particolare la pioggia e la neve (contrariamente a quanto, per celia, ho scritto nella poesia "Il gabbiano"). Come mi piacerebbe nascondermi per sempre in un giorno di pioggia o di neve!

 Antonio Aiello - 26/02/2018 16:44:00 [ leggi altri commenti di Antonio Aiello » ]

Caro Angelo, in questa poesia all’avvio felicemente scanzonata e, in seguito, perdutamente nostalgica, la gioia, estetica e quasi giocosa, di chi contempla la neve di oggi ti intenerisce e ti riconduce ai tempi in cui si poteva intravvedere “un futuro migliore”, alle “vergini menti”, ai “neri capelli affacciati in visi più belli”, e soprattutto, a un giardino remoto dove nevica ancora (dove ancora perdura l’incanto che anche oggi ti accende d’amore ) su un candido fiore (il tuo sentimento più estasiato) che contemplò un mattino il (tuo) amore perduto!

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