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DE ANDR: ostaggio della borghesia e dei suoi comandamenti

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 Salvatore Armando Santoro - 29/03/2018 08:16:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Armando Santoro » ]

Omaggio ad un grande Poeta che con le parole ha beffeggiato i costumi dei suoi tempi!

 Franca Colozzo - 09/03/2018 17:49:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Jacob l. Grazie per la visita che mi ha dato modo di fare la tua conoscenza che, con tanti autori presenti sul sito, è passata sul mio capo come quelle nuvole che descrivi nelle tue poesie. Strano come, a volte, tutto scorra così velocemente da non darmi nemmeno il tempo di un saluto o di un approccio alle poesie altrui.
De André, come afferma anche Antonio Terracciano, è stato un autore antiborghese, per quanto borghese di nascita, che io ho amato tanto in gioventù e di cui continuo ad ascoltare le canzoni. Brassens, invece, ammetto di conoscerlo poco, anche se le sue canzoni costituiscono un pilastro importante per la stessa musica di De André, purtroppo con scarsa risonanza qui da noi.
Un saluto da parte mia a Jacob e ad Antonio per gli elaborati commenti che mi hanno consentito di approfondire la conoscenza di altri cantautori. Buona serata.

 Antonio Terracciano - 09/03/2018 14:41:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

E’ vero ciò che scrive Jacob: De André era un borghese, mentre Brassens era un proletario; è chiaro che il loro sguardo sulla borghesia fosse diverso, di rivolta quasi contro se stesso per il primo, più obiettivo (e anche più ironico) per il secondo. Il mio riferimento a Brassens era soprattutto per i tanti giovani italiani (sempre più anglofili) che conoscono senz’altro De André, ma probabilmente poco o per niente il grande francese (franco-italiano) . Conoscendo tutte le canzoni di Brassens, poi, a volte mi domando: se i testi del genovese sono ormai finiti in tante antologie scolastiche, quelli del provinciale di Sète dove dovrebbero andare? (Forse, a suo tempo, sarebbero dovuti andare a Stoccolma, dove sono recentemente arrivati, con minor merito, secondo me, quelli di Bob Dylan. )

 Jacob l. - 09/03/2018 12:35:00 [ leggi altri commenti di Jacob l. » ]

Bella poesia certamente. Però De André era un borghese, certamente lo era per nascita, logistica abitativa, ma non solo. Poi, certamente, ha cantato L’ispirazione da G.Brassens la abbiamo cercata in molti. De André ha fatto di più, ha tradotto Brassens, arrangiando le sue canzoni in italiano. In quanto ad antiborghesia starei ben attento a non confondere De André con Brassens.
J. - Genova

 Franca Colozzo - 08/03/2018 18:48:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

@Angelo Ricotta, @Antonio Terracciano. Vi ringrazio entrambi per i V/S graditi e approfonditi commenti su questa mia poesia, scritta tempo addietro, proprio forse sulla scia del filmato televisivo su De André, la cui musica accompagna sempre i miei pensieri.
Angelo, per quanto concerne la frase: "Nessuno tocchi Caino", penso che, in linea di massima, fosse eccessiva nei confronti del povero Abele, ma che fosse stata dettata più da un desiderio di estremizzare il suo pensiero antiborghese, piuttosto che da una sua reale convinzione; ovvero un modo di far scena che poi modificò, dopo aver subito il sequestro, come tu giustamente hai rilevato.
Grazie, poi, a te Antonio per avermi fatto scoprire le matrici culturali della sua musica, da Georges Brassens a Jacques Brel, antiborghese per eccellenza, con la sua evasione in Polinesia al pari del pittore Gauguin, alla ricerca di una natura incontaminata ed esente dall’asfissia borghese.
In conclusione, forse ci piace De André in quanto in qualche modo incarna i nostri sogni giovanili di libertà e di evasione, facendoci immaginare di essere un po’come lui paladini di un mondo più libero e più vivibile. Un cordiale saluto ad entrambi. Buona serata.



 Angelo Ricotta - 08/03/2018 08:15:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

Ho amato la musica di De André (l’ho cantata e suonata) ma solo una parte dei suoi contenuti. La parte che non mi piaceva di quei contenuti era quel suo perdonismo nei riguardi di "criminali" tipo Nessuno tocchi Caino (invece Abele si può massacrare tranquillamente?) molto simile al buonismo cattolico. Questo suo atteggiamento derivava dalla sua esperienza di alto borghese (non semplice borghese!) che vedeva quanto fosse corrotta questa classe. Ma per me non si può giustificare una pecca con un’altra! Aborro i buonisti di tutti i tipi. Io sono per la piccola borghesia proprio quella disprezzata dai radical chic. Comunque dopo il sequestro da parte di una banda di sardi credo che cambiò opinione. Ricordo infatti che in un’udienza del processo disse, rivolto al capo della banda, qualcosa tipo "La galera ti farà bene" contraddicendo ciò che aveva scritto nelle sue canzoni.

 Antonio Terracciano - 08/03/2018 00:45:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

In questa efficace poesia Franca Colozzo pone giustamente l’accento sui sentimenti antiborghesi di Fabrizio De André, sentimenti che tanto più facilmente nascono quanto più si proviene proprio da una famiglia borghese. De André è stato paragonato a vari altri cantautori (e indubbiamente sarebbe bene ricordare più spesso che il suo primo e migliore ispiratore è stato, per certi temi trattati e per stile musicale, Georges Brassens) , ma raramente, mi pare, per il suo spirito antiborghese (lo stile musicale era diverso) a Jacques Brel ( "Les bourgeois c’est comme les cochons / Plus ça devient vieux plus ça devient... con" ): come Jacques, che per evadere dalla secondo lui asfissiante borghesia belga, per inseguire una natura possibilmente ancora vergine, si rifugiò in Polinesia (imitando del resto, dopo tanto tempo, il pittore Gauguin) , Fabrizio scelse (tutti sappiamo in che modo sfortunato) un idealizzato equivalente italiano, la Sardegna.

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