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Frammento di un discorso moroso

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La parola ridotta ad una smorfia

Del pensiero o ad un abito da sfoggiare

In società, ostentarla una ricchezza

Mentre il vuoto della bocca la lorda

Delle fioriture di una semenza ingorda,

Una bava che la invischia nella vanità

Delle apparenze di un'élite borghese

Assetata di potere e di esclusi. Non v'è

Parola veramente dotta nel soffio

Degli stolti, politici della parola

Che rimangono prima della soglia

Su cui la parola affaccia e si offre

Mediatrice della verità. Lo stolto è sordo

Al senso della parole, narciso

Non ama che riflettersi nei propri specchi

Mascherando a sé il mondo. Amo

La parola dei folli, gli anarchici

Della parola; oppure amo il saggio

Che conosce l'ora del parlare e del tacere

Ed il senso finito di ogni parola 

Nell'alveo di un dire solamente umano.

 

 

 

 

 Laura Turra - 10/03/2018 06:58:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Descrizione superba di un uso della parola che ne fa scempio.
Quasi risuona in sottofondo il monito “Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca parla della pienezza del cuore”.
Mai come oggi che siamo sommersi da un continuo parlare, la parola dovrebbe essere usata per dire cose legittime e rare. Un caro saluto Qsp!

 Quattrostraccisullapelle - 09/03/2018 20:29:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Grazie, Klara (Pelle di Poesia); quando in futuro non mi vedessi tornare a ringraziarti, leggimi ugualmente come lì vi fossi trascorso.

 Klara Rubino - 09/03/2018 09:24:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Meravigliosa, elegante.
Condivido in pieno il contenuto.

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