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al testo di Quattrostraccisullapelle
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La parola ridotta ad una smorfia Del pensiero o ad un abito da sfoggiare In società, ostentarla una ricchezza Mentre il vuoto della bocca la lorda Delle fioriture di una semenza ingorda, Una bava che la invischia nella vanità Delle apparenze di un'élite borghese Assetata di potere e di esclusi. Non v'è Parola veramente dotta nel soffio Degli stolti, politici della parola Che rimangono prima della soglia Su cui la parola affaccia e si offre Mediatrice della verità. Lo stolto è sordo Al senso della parole, narciso Non ama che riflettersi nei propri specchi Mascherando a sé il mondo. Amo La parola dei folli, gli anarchici Della parola; oppure amo il saggio Che conosce l'ora del parlare e del tacere Ed il senso finito di ogni parola Nell'alveo di un dire solamente umano.
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