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al testo di Simone Madarena
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Un sole spento che dolcemente si poggiava su uno specchio di cristallo. Ricordo arcobaleni di colori, e i riflessi verdi dei tuoi occhi. Tutta quella luce che agonizzando moriva sul tuo volto.
Un mare di nebbia e un mondo che si vestiva di bianco. Lentamente tutto perdeva i contorni. Una mano calda, un profilo solamente intuito delicatamente si muoveva lungo il confine tra sogno e realtà. Li stretti testimoni del vano tentativo di obliterare il creato.
Sabbia d'ebano e un tremendo sole estivo. Tu sognante fissavi il mare. La tua mente si perdeva nelle viscere di quel mostro, la cui ira, distrugge navi e frantuma roccia e che ora placidamente accarezzava le tue gambe. Anch'io lo guardavo perso nei miei pensieri, ricordo che sembrava ancor più bello riflesso nei tuoi occhi.
Il rumore di un treno in lontanaza mi riporta al presente. Un cielo di piombo lascia cadere qualche lacrima di pioggia. Chiudo gli occhi |
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