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al testo di Gaudenzio Massi
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Ormai coi geni alla deriva nel giardino in esplosine per dei colori in effusione un vecchietto che si aggira con l’archivio che ha già pieno dove han preso piede le ragnatele per offuscare la memoria Lo si vede da lontano sempre in cerca di un saluto da chi viene contromano Ha le rughe nella fronte ed un occhio un po’ socchiuso io lo fermo e con una scusa rendo utile il suo passaggio Chiedo allora di aiutarmi ad infine capir la storia per che lui di quarta età di certo ha visto un po’ più in là Tutta un tratto ringiovanisce poi incomincia a raccontare della guerra brutta cosa di una sposa ormai perduta che era per lui tutta la vita dei pronipoti ormai già grandi ed informi hanno i visi lo lo abbraccio è tremolante lui alza il braccio e mi saluta È latente la sua forza per una strada in salita
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