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al testo di Simone Madarena
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Una barca di marmo alla deriva. Nel suo giocoso scintillio d'acqua rivedo il tuo sorriso, i tuoi capelli bagnati.
Mi volto.
Il vuoto.
Una perfida folata di vento, mi accoltella con il tuo profumo. Sotto questa pioggia di sole lentamente annego.
Il riflesso rosso del vespro, muore sulla pelle di marmo di questa città.
Raccolgo i frammenti della mia anima.
Sarai sempre la mia kaguya-hime, tornata alla sua Luna.
Roma 30/04/18 |
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