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al testo di Glauco Ballantini
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Lo inaugurai il primo maggio, rosso e proletario, il mio bel circolo autogestito dagli anarchici per dimostrare che non si trattava solo di utopie spendibili sulla carta ma di realizzazioni fattivamente realizzabili. Mettemmo delle quote per l'affitto e in evidenza i prezzi delle consumazioni del bar così che ognuno potesse servirsi dietro il bancone e lasciare il prezzo pattuito nella cassa. Per essere preciso mi fornii anche di una macchinetta cambia soldi così da rendere facile il compito a tutti. I primi tempi furono positivi, a fine giornata tutto tornava, poi sempre più soldi mancarono all'appello fino alla decisione di finire l'esperienza di autogestione. “Viva l'anarchia abbasso gli anarchici.” |
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