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al testo di Annamaria Pambianchi
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Nel letto del sole riposo. Le labbra versano il mio nome di fiordaliso che spesso scordo, un nome che a volte ancora indosso. La bocca germoglia gelsomino. Gettano giunchiglie le vene e la crocetta accende le arterie. Garrisce il sangue, fremente puledro, lungo lontane carreggiate scure correndo alla sua fonte. Nontiscordadimé, viola d’amore. Nontiscordadimé, stilla di luce.
Proteggi il desiderio e la sua febbre, ti prego, o prato breve in fiore.
(25/05/08)
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