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al testo di Giuseppina Iannello
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*** 25 luglio, San Giacomo, anniversario di matrimonio dei miei genitori. ***
Persiane verdi, tese ad origliare in quella brezza che sospinge i cuori... Dolce Mamma, ti vedo come allora... Lunghe treccine, musica nel cuore Cantavi; e del tuo canto, s'empiva la contrada.
Un intermezzo, per potervi dire, che la mamma, viveva con la zia; la zia “speziale” che si dilettava a elaborar rimedi naturali, nonché medicamenti, d'antica medicina.
Ecco, cosa accadeva: un giovane studente innamorato, bussava alla lor porta; chi era? Ma tu, non potevi sapere... Non potevi sapere, signorina, ch'egli, ancora una volta, ti ha cercata e, per un irresistibile richiamo.
Andava ad aprire la zia: “In che cosa la posso servirla, signore?” “Signora, io non sto bene... E forse, è nostalgia... Perciò, cerco un rimedio al mio cuore malato.”
“Capisco... Ma mi dica: da quanto tempo è innamorato?” “Da sempre. La sento come brezza, aleggiar dolcemente e sussurra il mio nome.”
“Comprendo e la capisco... codesto, è mal d'amore, quindi, le do il consiglio che più le giova: tre opercoli di menta, due gocce di rugiada... … ma, ella si è distratto, non mi ascolta, signore!”
“… Ave Maria...” “Oh quale meraviglia! Chi canta in quest'ora, divina? Non seppi una voce più bella, pria d'oggi, discendere in cuore.”
Rispose zia Marietta: “È mia nipote. È bello quel che dice perché anch'io, nell'udirla, le dico, ho tanta gioia.”
“La prego, signora, mi farebbe conoscere sua nipote?”
“Volentieri... Pinuccia vieni, c'è un signore... Vuol farti i complimenti.”
Si schiudeva la porta e Giuseppina apparve; bella dagli occhi sognanti, ella, notando il giovane ha un sussulto: “Nino...!” Sussurra e lacrime di gioia, imperlano il suo viso.
La stessa cosa, accadde ad Antonino, che nel vederla, ha un sussulto: Commosso, umidi gli occhi, s'imperlano le ciglia.
“Oh come è strano... Noi, che ci conosciamo... Dammi la mano, ti condurrò all'altare.” ** Da “Ricordi del preesistente” L'Autrice parla dell'incontro dei propri genitori. |
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