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Poesia di parole

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Nei luoghi che ci furono casa

non mi riconoscerai di certo

vago ormai tra speranza e attesa,

osservo le parole,

le scruto da ogni parte

do da bere ai gerani.

 

Mentre gli uomini e le donne

che passano

per la strada

non vedono che me,

questo,

che mostro

in tutto il mio silenzio,

mi rivesto di apparenze

quando sono solo.

 

Non è che non abbia niente da dire,

no,

non è la parola,

è il suo inquieto dire,

sempre troppo

o troppo poco

o una medietà che non è la mia:

fittizio,

inespressivo,

maschera.

 

D’altronde il silenzio

non lo capite,

e scrivere per approssimazione

non mi basta.

 Graced - 23/08/2018 18:49:00 [ leggi altri commenti di Graced » ]

Penso che, ognuno di noi, molte volte, indossi una maschera. Non a tutti si può mostrare ciò che si ha realmente dentro. A volte, il tacere è un colloquiare con se stessi, serve a comprenderci meglio. A volte, si diviene silenziosi anche in base alle vicissitudini o agli accadimenti che ci segnano dentro, anche al tempo che passa che può modificare il nostro carattere. Una valida riflessione che condivido pienamente descritta in bei versi di poesia. Un caro saluto Giovanni, Graced.

 Franca Colozzo - 22/08/2018 00:26:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

L’apparenza dell’uomo che indossa una maschera dinanzi agli altri è fatta di sguardi, di movenze e di parole. Anche nei luoghi delle tue memorie tu appari agli altri, passando a volte solitario tra la gente, forse non riconosciuto e, a stento, profferisci parole, a volte fittizie, vuote di significato o troppo ridondanti.
L’apparire o l’essere svolgono in questa tua poesia un ruolo importante nella misura in cui tutto sembra inutile, inespressivo, incapace di esprimere a tutto tondo la persona nella sua interezza.
Un caro saluto. Buona notte.

 Laura Turra - 21/08/2018 16:19:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Un testo che ho molto apprezzato, Giovanni.
La prima stanza mi piace moltissimo. Un carissimo saluto

 Rosa Maria Cantatore - 21/08/2018 14:35:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

oh, no: ad uno come te, può mai bastare "scrivere per approssimazione"?

Ciò che vedo qui, però, è tutt’altro che approssimato, poetagiovanni :)

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