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Vita estrema

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Vita estrema

 

1

 

Oggi vivo agli estremi:

mille metri su nel cielo

o altrettanti in fondo al mare –

la terra proprio non la calcolo

per quanto il corpo

non si stacchi mai dal suolo.

 

Sorrido alle circostanze

totalmente assente

perché mille metri più distante.

 

Lascio una traccia:

un sorriso vago

e un piede.

 

Dalla mattina alla sera

non faccio altro

che scomparire in abissi letali

tra l’io reale

e quello che vorrei essere.

 

2

 

È come se da un momento all’altro

già sulla strada

mi dovessi svegliare dicendo:

“Perdio! Mi sono dimenticato la vita a casa”.

 

 

 Roberto Maggiani - 22/10/2018 20:53:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Grazie Ferdinando, Rosa Maria e ancora Franca, per la vostra attenzione.
@Ferdinando: mi fa piacere che tu sia riuscito a sfogliare il libro. Non nego che anch’io certe volte sono in difficoltà ad acquistare libri che vorrei leggere, proprio perché hanno un certo prezzo di copertina; se dessi retta spenderei buona parte dello stipendio in libri ma non posso farlo pertanto seleziono e poi qualcuno provvede al resto che mi manca. Per questo avrei voluto un prezzo più basso ma non è dipeso da me. Pazienza. Riguardo ai lettori... Non nego che sia piacevole rileggere le proprie poesie e lo faccio ad ogni uscita di un libro, cercando di mettermi nei panni di un lettore che non sia l’autore (operazione non facile). In ogni caso penso che un autore che pubblichi non possa che desiderare di essere letto (e non per fare soldi, anche perché in poesia non si guadagna nulla ma si perde molto, almeno per me è così), semplicemente per quell’esigenza primordiale che è la comunicazione del sé, in attesa di approvazione o disapprovazione, in ogni caso entrambe esperienze assolutamente positive. Un caro saluto.

Giulia Tubili è molto brava, ne approfitto per ringraziarla ancora.

 Franca Colozzo - 22/10/2018 20:30:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Ferdinando, visto che mi hai chiamato in causa, ti rispondo che condivido, almeno in parte, quello che tu affermi sulla poesia.
Però, anche se "in primis" il lettore per eccellenza della poesia è colui che la scrive, appare sempre più evidente la ricerca di un pubblico da parte di tutti gli autori (forse qualcuno si autoesclude?) per una forma di sublimazione dell’ego o meglio per una forma di confronto su ciò che si scrive.
La mia disanima sulla poetica contemporanea e i dubbi che permeano sempre il mio "modus operandi" alla ricerca di un mio percorso poetico, affine al mio sentire, scaturiscono dalla confusione in cui ci troviamo immersi in campo artistico e letterario.
In Roberto Maggiani spesso l’arte si fonde con la poesia in un gioco sottile di linee, colori, suoni, immagini, parole.
Bellissima la sua audio poesia, letta in maniera chiara, pulita, inconfondibile. Ogni parola è cristallizzata in una forma ed acquista risonanza al di sopra delle immagini, al di là del momento contingente.
Complimenti alla lettrice Giulia Tubili, oltre ovviamente a Roberto!

 Rosa Maria Cantatore - 22/10/2018 14:47:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

quanto spesso mi capita di sentire la mia vita a metà fra il buio degli abissi e le altezze incalcolabili di un altrove che non saprei definire...

Versi immaginifici e straordinariamente reali, insieme.

 Ferdinando Battaglia - 22/10/2018 06:45:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Ho sfogliato, poiché incontrato "casualmente" in una libreria, l’ultimo del Maggiani, che, purtroppo, per mancanza di fondi personali (la cultura costa) non ho potuto (ancora) comprare, malgrado mi avesse fin da subito "catturato". Perché scrivo ciò? Perché, fuor di polemica, ma, come dice altrove Franca Colozzo, per un confronto aperto e arricchente (almeno per me), vorrei riprendere sia il commento di Antonio sia quello di Roberto in risposta, concludendo poi con un mio " giudizio critico" sulla poetica del Nostro autore.
La poesia non è democratica in espressione, semmai in accesso alla possibilità del suo farsi a tutti, la lettura le viene intanto garantita dal suo autore medesimo, quindi non "deve" rivolgersi a dei lettori (altro è la poesia di "regime"), poiché non è, la poesia, comunicazione denotativa. Infine, sul Maggiani, anche a dimostrazione che il verso libero ha in sé dignità d’arte, al pari delle forme chiuse e più classiche (non più ortodosse): si caratterizza per un’accurata ricerca formale, arrivando ad un testo nettissimo, ripulito di ogni " esuberanza" espressiva o discorsiva; Um "disegno" pulito l, che esprimesi una prosa poetica, ma una sublime poeticità della lingua in cui il poeta Maggiani si esprime.

 Roberto Maggiani - 21/10/2018 21:00:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Ciao Cristina, Franca e Antonio, grazie per la lettura (o ascolto) e i commenti lasciati, che trovo interessanti... simpatico quello di Franca. Il riscontro è sempre importante per calibrare la propria ricerca in un flusso di relazioni, non c’è scrittore che possa prescindere da chi legge, non avrebbe senso una scrittura senza lettori. Ovviamente si tratta di ruoli intercambiabili.

 Antonio Terracciano - 21/10/2018 20:20:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Amo sostanzialmente poco le poesie in versi liberi (perché spesso esse sconfinano nella prosa o, nel caso delle poesie pseudoermetiche, nell’incomprensibilità) , ma mi tolgo il cappello (anche se non lo possiedo) davanti a una poesia come questa. I versi sono piacevolmente calibrati e le parole sono quelle di tutti i giorni, requisito essenziale per far recepire il messaggio poetico a tutti, requisito giustamente democratico. Il contenuto, poi, è alquanto accattivante per il suo onirismo (alla "Volare" di Domenico Modugno, per intenderci) , per l’aver saputo ben porre l’accento su giornate particolari in cui, come suol dirsi, ci pare di non stare né in cielo né in terra, su giornate di fantasticherie. Ma qui il poeta precisa che è solo sulla terra che gli sembra di non essere, forse evitando così di vederne i tanti aspetti negativi, assenti invece in cielo e perfino sotto il mare...

 Franca Colozzo - 21/10/2018 20:18:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Roberto, il tuo fluttuare nell’etere o in fondo agli abissi ha qualcosa di surreale e a quell’arte ammicca, pur nella consapevolezza della forza di gravità che ti lega alla terra.
Comunque ogni tanto stai attento a dove metti i piedi perché io, altrettanto rapita dai pensieri e in allegro volteggio sulle nuvole, sono precipitata dalle scale di casa. Ritornando, ancora frastornata in me, mi sono chiesta: "Ma dove hai la testa?".
Per fortuna illesa, l’avevo ancora sulle spalle con in più un bernoccolo, ma intatta. Un saluto affettuoso. Buon inizio settimana.

 cristina bizzarri - 21/10/2018 12:28:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Sorridendo, o perlomeno sdrammatizzando i troppi pesi che il cosiddetto reale ci vorrebbe imporre con suoi linguaggi standardizzati e omologanti, questa poesia mi sembra un manifesto post-psicanalitico! nel senso che rivisita i (pur geniali) dogmi concettuali della psicoanalisi portandoli sul terreno del gioco linguistico che, appunto perché gioco, si apre a ramificate interpretazioni. Un inno alla libertà di essere i nostri sogni, quello che davvero sentiamo e desideriamo su noi stessi. Semplice profonda divertente un po’ surreale e bella.

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