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Biciclo di vita

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Biciclo di vita

 

Stava sola, appoggiata alla ringhiera

l' anziana col cappotto tutto chiuso,

le nubi sempre, scrutava di sera;

la gatta le strusciava ai piedi il muso.

 

Stava dritto come asta di bandiera

tutto pareva tranne che confuso, 

batteva il pollice sulla tastiera 

fiutava l'aria col naso camuso 

 

il ragazzino, dai lunghi capelli 

che via sfrecciava al centro della strada 

e senza mani la bici guidava.

 

Ella, scendendo le scale, tremava.

Precaria vita, che pare che cada!

Curvano il suolo, degli anni, i fardelli.   

 

 

 Klara Rubino - 05/03/2019 10:20:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Grazie Salvatore per la segnalazione della svista!

E’ che "un’anziana" in lettura mi viene da pronunciarlo con l’articolo attaccato alla prima sillaba del sostantivo, in quanto apostrofato,anche perché un’- an è pesante, non come vorrei, ma in realtà, essendoci la consonante, sono due le sillabe e
...non credo ci sia uno strumento per evitare che secondo le regole siano due, pertanto, modificherò l’articolo, da indeterminativo a determinativo, come è d’altronde quello di "ragazzino.

Anche perché sostituire "chiuso" mi scombinerebbe lo schema delle rime e mettere "ben" al posto di "tutto" mi pare una ciofeca, una toppa evidente che con due accenti consecutivi disturberebbe la musicalità.

Grazie anche per l’apprezzamento e buona giornata.

 Salvatore Pizzo - 05/03/2019 04:00:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Sembra quasi perfetta come sonetto, solo un verso, il secondo della prima strofa, mi pare che abbia dodici sillabe, piuttosto che undici.
Mentre trovo di un certo fascino l’accostamento tra la spensieratezza arrischiante del giovane, con la pesantezza dovuta agli anni ed alla consuetudinarietà che rende la vita ancor più farraginosa nel suo svolgersi quotidiano. Ma questa è la ruota della vita, ovvero un procedere di ruote che, come tu brillantemente cogli, a tratti e in parallelo, ci mette a confronto, a che s’abbia consapevolezza del nostro scorrere vitale.
Profonda e molto apprezzata.

 Klara Rubino - 04/03/2019 11:27:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Grazie mille Giulia ed Alberto per i vostri due diversi ed entrambi bellissimi commenti.
...anche da qui nasce un’ulteriore finale riflessione sulla poesia: il biciclo scorre, è là vita: c’è la ruota della giovinezza, quella più piccola magari, e quella dell’età tardiva, la più grande, diverse ma entrambe complementari e funzionali, così come l’istintualità della prima e l’arte riflessiva e contemplativa della seconda.
Entrambe le scene infatti coesistevano nello stesso spazio e nello stesso luogo, condividendo insieme a me che dal mio balcone osservavo entrambi, lo stesso attimo di vita, di cui anch’io facevo parte e chissà magari altri occhi avrebbero incluso anche me!

 Alberto Becca - 03/03/2019 22:19:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

la vita ha tante fasi, tante stagioni e ragioni / è densa di pericoli, guai, contraddizioni / e se il giovane "senza mani" ahimè procede / con il passar degli anni cio’ che si vede / è che si perde il senno e nulla resta / del passato e si rimane forzatamente "senza testa"

 Giulia Bellucci - 03/03/2019 19:34:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Mi ha colpito molto questo sonetto in cui tu, Klara, fai questo parallelo tra due fasi della vita diverse. Da una parte la vita della signora anziana che sta a scrutare le nubi, e dall’altra il ragazzo che sfreccia come un equilibrista sulla sua bici sulla strada sottostante, mentre usa lo smartphone.
L’incertezza in lei, anche nei movimenti, la spavalderia dovuta alla giovane età in lui.
Molto efficace la posposizione del soggetto ( anastrofe) sia nella prima quartina che nella seconda . Nel secondo caso cade all’inizio della terzina successiva. Ciò focalizza maggiormente l’atte sulle due figure in contrapposizione.

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