LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Gianluca Del Prete
|
|||
*
Cammino, alle otto con addosso la camicia. È agosto chiudo gli occhi e sento la risacca, io bambino sotto l’ombrellone un pisolino.
*
Desiderio di Purezza nei giorni intravedo trasparenza
sentire dentro l’azzurro.
*
L’aria aperta odora di fresco e di limone, è una tregua
cadono le paure, e noi avanti gregari con sorrisi come elmi
tutto è verde ora, la nuca è verde, nella nebbia che acceca i morti e i vivi.
*
Giravo, preoccupato di conservare le stelle in tasca aspettandoti.
Non fu un arrivederci: a volte passano come asce mali così affilati.
Gratto i marciapiedi nel buio corroso e scapestrato mille incroci e nessuno sembra il mio.
*
Fossero i miei bronchi larghe sponde di fiume un pomeriggio qualsiasi andrei - senza un attimo
di fermo, a specchiarmi nel Sole e nell'ombra, con sete di foce
diventare io, vastità.
*
Vorrei darti la calma della sera, cammino con la notte nella coppola i passi risuonano e le campane, amore è il mio pellegrinaggio per te.
*
Quella volta scendemmo timidi nei fianchi - nella notte poi sciolta.
Nelle giornate scure mi manca la vita la tua schiena non è più la banchina delle mie ore.
Accarezzami le palpebre, ti prego toglimi dal petto questi lividi.
*
Febbraio gelido
nelle tue caviglie vedevo la grazia, mi stupiva qualche passettino che facevi, mentre ondulavi la bocca
la riva era il tuo volto dorato, nel mio petto si sfornava il pane.
*
Avevi un aquilone sulla bocca
toccami
io e te quando ci toccavamo ero in una tasca celeste.
[ inediti ]
Gianluca Del Prete in uno scatto di Alfredo Valente
|
|