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losare un passo nel vuoto...

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È l’osare un passo nel vuoto

                                            che mi sceglie il tragitto stanotte

nel confondersi di curve e strapiombi

                             ponti e paludi

                             alberi

costoro pronti a voltarsi indietro

al mio solo andare

 

è la neve che uniforma il tempo

                                    l’andàrvenìr dei miei pensieri

sull’attonito suo manto

                                    che equilibra i vuoti e i pieni

a render sicuro il cammino

delle idee come delle scarpe

                                           senza che io conosca

meta, direzione, scopi del cuore

 

 

-----

 

 

E nel deserto di persone

macchiato da luce che sbarbaglia fiocchi

da lampione a lampione

                                     incontro mulinello impalpabile di te

quasi ti potessi parlare

                                   ora

che inutile è ripetere

ciò che invano ti dissi

in quel quando ormai lontano

 

“Copriti, col freddo che fa.”

 

Senza sapere

che il freddo era ben altrove

                     era fin fatto sangue

per te

         nell’inchiodo del tuo stesso destino

nell’attimo da te prescelto

 

Tu inguardabile e infinita

                                       come una cattedrale in fiamme

che m’approdi imprevista alla mente

 

 

 

(inedita, probabilmente da inserire

nella raccolta “Derive senza approdi”,

prevista in (auto?)pubblicazione quest’anno)

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