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Nulla mi dice...

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Nulla mi dice

il sacrificio del proprio sé

                                        quest’immergersi nell’inutile mutilo

di un imperfetto presente

    un tramonto relativo

 

quando che l’oltre è solo “dentro”

 

Perché è così che cerca lo stolto

 

nello specchio anziché negli occhi

e in un falò di occasioni perse

                                              sempre

 

 

(tratta dalla raccolta inedita

"Immanenze e persistenze")

 Alberto Rizzi - 05/07/2019 21:09:00 [ leggi altri commenti di Alberto Rizzi » ]

La lirica è una meditazione sul fatto che la scelta di autopunirsi, nell’intenzione di migliorare se stessi, rende inutilmente mutili; e quindi impedisce di percepire nella sua compiutezza anche ciò che accade attorno.
In questo senso ho portato due esempi (il presente e il tramonto), che dovrebbero essere due momenti perfetti e compiuti in se stessi; ma che appunto, non vengono percepiti nella loro interezza (e significato) proprio per la "mutilazione" autoinflittasi.

In altre parole, se è vero che per andare "oltre", occorre liberarsi del "sé" (ma forse sarebbe più giusto dire del proprio "ego"), è anche vero che il procedimento dovrebbe avvenire non per sottrazione, ma per superamento: tramite l’esplorazione e l’uso delle nostre potenzialità.
E’ dunque il contrario dell’affermazione - tipica del Monoteismo - "se il tuo occhio guarda dove non deve, strappalo"; la mia suonerebbe più o meno: "se il tuo occhio guarda dove non deve, chiediti perché lo fa e guarda bene".

Ho il dubbio, peraltro, che questo concetto Hermann Hesse lo seppe svolgere meglio di me, anche se utilizzando un buon numero di pagine in più...

 Klara Rubino - 05/07/2019 15:36:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Davvero notevole, m’incuriosisce molto.
Con "tramonto relativo" cosa intendi?
...l’accostamento mi dà una suggestione ma il senso pieno mi sfugge o sono io a sfuggire!
Questa tua poesia è infatti particolarmente intensa e profonda.

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