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al testo di Guido Balbo
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L'umano ci spaventa come l'essere diverso potrebbe ... risultar perverso - sventata macchia dell'anima mai tenuta a bada -
Nessuno al proprio posto la femmina, una torta il maschio e la carota e dolce la fatica del mischiar quei gusti che alla fine gratificherebbe pure - inganno dell'attesa -
e polari consuetudini del nord verso sud – viceversa - dell'ovest a glaciar l'est e di colori sbagliati e di dollari contanti e di origini scontate e del passo che non cedo sul tuo credo, dove nulla mi appar sereno
e di castelli costruiti di sola superficie estetica - l'affronto per carente - pregio di eletti comprati da altri.
Accarezza il bene affondando la ricerca senza guantoni il male - nel cui digiuno non sappiamo stare -
Torniamo ad esser angeli seppur avvolta di beltà restare sulla terra senza minima volontà non è proprio cosa nostra
uomini e donne ... hanno ben altra intesa. |
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