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al testo di Maria Pace
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ANTICO EGITTO… che passione La DUAT : l’Oltretomba egizia Da quando l’uomo auspica una vitadopo la morte? Non è prudente azzardaresupposizioni. Gli Antichi Egizi dicevano che ilpercorso umano si divide in tre fasi: - Vita terrena - Morte - Vita ultraterrena La vita terrena,dicevano, è un dono degli Dei per consentire all’uomo di procurarsi tuttoil necessario per affrontare la vita ultraterrena e la morte è unsolamente un passaggio. “L’antico popolo egizio – dicevalo storico greco Erodoto – praticava il Culto dei Morti,ma amava profondamentela Vita.” Ed era proprio così: gli AntichiEgizi cercavano di vivere al meglio la vita terrena, poiché quella ultraterrenadoveva esserne una copia esatta. Un dono o un privilegio, nonriconosciuto a tutti, però, poiché quel dono bisognava meritarselo attraversouna vita terrena condotta irreprensibilmente. Nelle Antiche Massime Moralitroviamo insegnamenti come: “Non essere malvagio, la bontàgenera simpatia.” “Onora una vita dilavoro:l’uomo che non ha nulla diviene desideroso dell’altrui proprietà.” O ancora: “Calma coloro che sono inlacrime.” “Non opprimere le vedove” Che cosa accadeva all’uomo dopola morte? Di tutte le entità (erano sette e ne parleremo in altra sede)che componevano la sua natura umana, solamente il Ka, ossia loSpirito, si apprestava a percorrere le strade della DUAT (l’Oltretomba) per affrontare ilGiudizio di Osiride e dei 42 Giudici: la pesatura del Cuore. Il Cuore veniva posto su uno deipiattelli della Sacra Bilancia di Maat, la Dea della Giustizia, la qualesi toglieva dal capo la Sacra Piuma e la poneva sull’altro piattello: il Cuorenon doveva pesare più della Piuma. Formule Magiche ed Incantesimi,però, (Rew ed He-Kau) potevano “alleggerire” il pesodel Cuore… (Ah!... questi antichi egizi!...) Il percorso per arrivare allaSala del Tribunale di Osiride era irto di pericoli ed insidie, maanche qui veniva in soccorso la magia… spesso le formule magiche( per ogni piùsvariata evenienza) erano incise sulla superficie di scarabei di pietra… inalcune tombe sono stati trovati fino a novanta scarabei con queste incisioni. Accompagniamo, dunque, il Kadel defunto lungo questo viaggio. Iniziamo dal grande Portaled’Ingresso: Ro-Stau, letteralmente “La Buca”. Era sorvegliata da tre demoni: ilPortiere, il Guardiano e l’Araldo. Il loro compito era di impedire l’accesso a quella Porta eil loro aspetto era terrificante. Anche qui, però, in soccorso delpovero defunto-pellegrino giungeva quell’aspetto utilitaristico della Religionee della Magia di cui l’antico popolo nilotico permeava la propria esistenza. Incantesimi e Formule Magicheriuscivano a vincere la resistenza diquelle demoniache creature e la loro volontà: il Ka del defunto dovevasoltanto pronunciarle con la “giusta” intonazione della voce, dopo essersidichiarato ed aver pronunciato il nome di ognuno di loro. L’esito era assicurato e i treDemoni avrebbero spalancato il Portale ed introdotto lo spirito del defuntoall’interno dell’Oltretomba, un percorso disseminato di ambagi ed insidie. Il primo ostacolo da superare era… ma qui, vorrei invitarvi aseguire il Ka del defunto, lungo il suo percorso, attraverso lalettura dell’ultimo libro di Maria PACE: “DJOSER e Lo Scettro di Anubi” Potete richiederlo presso: - www.lulu.com - Google Book - Amazon book |
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