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Fare il morto

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Piuttosto che nuotare preferisco

fare il morto: lasciarmi derivare

dalla corrente dove vuole

e nel mentre non avere pensieri

d’uomo eretto o sapiente ma di mare.

Se a volte uno sconforto immortale

mi scova, grido sott’acqua parole,

sino a smuovere il male che mi grava.

Allora aggallo da abissi nerissimi

bolle, che mi sollevano più lieve

tra il bagnasciuga e l’onda sciampagnina

e ritorno d’incanto, sulla riva,

il sasso che è l’incastro tra due massi

 

e diventa contorno di marina.

 Lorenzo Tosco - 01/10/2019 17:22:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Tosco » ]

Devo essere severo, è necessario, poiché sono intervenuto sull’argomento varie volte. Pretendere di pubblicare in poco tempo tutte le poesie scritte in passato, è mancanza di cortesia e rispetto verso gli altri autori che invece pubblicano regolarmente e "fare il morto" sta per me a significare "fare il furbo e il pretenzioso".
Saluti e ...buon proseguimento. (Se poi è normale scrivere tante poesie in un giorno, allora vuol dire che non viene capito il senso di poesia).

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