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al testo di Klara Rubino
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agitava le labbra screpolate masticando una gomma americana la coda raccolta e un'unghia spezzata nel lembo carnale, tra la camicetta sottopagata e sbottonata tiene un orizzonte in perpetuo flusso e fuori i gialli alti, selvaggi fiori una selva che gridava, gridava
gatta scura, ora attraversa le sbarre dell'inconscio, scavalca le transenne spettatrice, del suo giogo nel mondo. |
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