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al testo di Giulia Bellucci
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Sarò una piccola poesia, nutrimento della vita umana. Recherò lettere e parole, gli occhi
diventerò di chi non può vedere e orecchie per chi non può ascoltare. Mi diffonderò col vento, la pioggia
ed il sole, aspetterò che il seme custodito nella materna zolla germogli per dare robusta pianta.
Sarò la poesia che Dio ci ha dato per diffondere il lamento sommesso dei boschi offesi, dei mari inquinati,
la rabbia ignorata degli esclusi. I singhiozzi negati agli abusati vi porterò fino a bagnarvi il cuore,
diradare le nubi dell’errore. Farò tesoro di parole e penna e con la giusta consapevolezza
potrò varcare ogni transenna spalancherò dinanzi a voi sul mondo uno spiraglio d’un chiarore vero.
Farò emergere dal buio fondo verità imbrigliate nella nebbia. Inventandomi un colore novello
vi traccerò la scia d’un aquilone sarò il vento che l’eleverà spezzando lo spago che l’imprigiona. |
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