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al testo di Giuseppina Iannello
Triste il congedo e pallida
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(Colloquio in stretto raccoglimento, tra Dionilla Pizzi ed il proprio papà.)
Triste congedo e pallida, come la bianca luna, cercavi quella lacrima dovuta al tuo papà.
“E già l’autunno tenero, ed un sottil richiamo, mi volle alla chiesetta dove pregavi tu.”
“Non piangere… c’è nel sagrato, l’ombra della mamma; ti aspetta sempre e, pallida, ti sta dicendo: «non pensiamo più.»”
“Papà, mi sposo, e, senza una ragione… solo perché un cafone, mi tiene alle catene.”
Papà, non ti dolere; rifulge, come ieri, il solo grande amore, ed è Angelini.
Papà non ti dolere… Porto la Madonnina che mi hai donato tu.
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