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al testo di antonio girardi
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Per favore poeti, se vogliamo chiamarci tali, non condiamo sempre, i nostri versi, con le stelle, la luna e gli astri vari solo per rendere efficaci le parole ma che nulla hanno a che fare con i sentimenti che scaturiscono dal cuore. L'ha fatto Leopardi che dell'infinito ha fatto il suo capolavoro ed altri immortali, senza tuttavia strafare, come invece facciamo noi per dare più vigore a dei versi incerti che non fanno rima con amore. Ancoriamo le poesie alla gravità della terra, facciamole camminare per non tarpare le loro ali. Usiamo l'alba ed i tramonti come cronologia della natura e parliamo dell'amore sprimacciando un pò Neruda. Usiamo il vento solo per soffiare via la retorica e la bruma e la pioggia senza atteggiarci al Pascoli. Lasciamoci scrivere solo dal cuore. L'unico, che ci potrà ambire, ad essere immortali.
Questa poesia non riguarda voi poeti, anche se ho usato il plurale; è puramente personale per quelle promesse che mi faccio ogni qualvolta mi accingo a scrivere una poesia e nella quale immancabilmente cado con tutto quello che ho citato nei versi. |
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