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al testo di Franca Colozzo
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In honor of Venice. I invite you to read my poem "Torcello", inserted in the Proustian Anthology "Cherchez La Femme-Proust en Italie" 2018.
TORCELLO
Here is Torcello with folded dreams
Torcello, a suspended dream
Torcello is ringing
Torcello winks in the sun,
(*) When I attended my university courses at the Faculty of Architecture of the "La Sapienza" University in Rome, I felt the desire to attend an optional course in English literature that dealt with a specific work by the great scholar and art critic John Ruskin: "The Stones of Venice" which spoke of Torcello presos venezia. The island is one of the oldest settlements of the northern Venetian lagoon.
* John Ruskin (London, 8 February 1819 – (Brantwood, 20 January 1900) was a British writer, painter, poet and art critic. His interpretation of art and architecture strongly influenced the Victorian and Edwardian aesthetics. Then I also won a literary award on one of my poems dedicated to Torcello. I am thinking of Ruskin's travels, a great innovator of the romantic thought of restoration that has greatly influenced all the subsequent current, but I am also thinking of the great European travelers. In fact the Grand Tour was a long mission in continental Europe undertaken by the rich young people of the European aristocracy (such as the German Goethe, famous for his "Journey to Italy") starting from the seventeenth century and intended to perfect their knowledge with departure and arrival in the same city. It could last from a few months to several years, and it was usually Italy.
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Quando seguivo i miei corsi universitari presso la facoltà di Architettura dell'Università "La Sapienza" di Roma, mi venne il desiderio di frequentare un corso opzionale di letteratura inglese che verteva su una specifica opera del grande letterato e critico d'arte John Ruskin: "Le pietre di Venezia" che parlava di Torcello presos venezia. L'isola è uno dei più antichi insediamenti della laguna veneta settentrionale. Poi vinsi anche un premio letteraio su una mia poesia dedicata proprio a Torcello. Penso ai viaggi di Ruskin, grande innovatore del pensiero romantico del restauro che ha molto influenzato tuttala corrente successiva, ma penso anche ai grandi viaggiatori europei. Infatti il Grand Tour era una lunga missione nell'Europa continentale intrapresa dai ricchi giovani dell'aristocrazia europea (come ad esempio il tedesco Goethe, famoso il suo "Viaggio in Italia") a partire dal XVII secolo e destinato a perfezionare il loro sapere con partenza e arrivo in una medesima città. Poteva durare da pochi mesi fino a svariati anni, e di solito aveva come destinazione l'Italia. Invito a leggere la mia poesia "Torcello", inserito nell'Antologia proustiana "Cherchez La Femme- Proust in Italia".
TORCELLO
Ecco Torcello coi sogni ripiegati come quei fiori sui capitelli, dove l’amore ho cercato, ho succhiato il nettare da quei fiori com’ape, sospesa sulla distesa verde lagunare. Ho amato il vento che piegava l’erba ed il sospiro delle foglie nel portico dove ebbri ci stringevamo.
Torcello, un sogno sospeso al vecchio campanile che risuona dei giorni d’arsura appagati, scivolosi come il fango, come i nostri corpi sudati e abbarbicati com’edera attorno alle colonne della vita, in estatica gioia dei sensi.
Torcello rintocca ore senza tempo e giorni andati tra sospiri di amanti all’ombra del tempio, all’ombra delle radici d’un tempo andato di esodi e ripopolamenti, terre strappate al mare da profughi viandanti.
Torcello strizza al sole gli occhi abbacinati dallo specchio d’acque salmastre di palude, riflesso capovolto di cielo ora che l’onda di marea avverte del rintocco della solitudine nei canali stretti, che l’erba chiude al silenzio dell’ora.
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